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I dati diffusi oggi dall’Istat sull’andamento delle vendite al dettaglio rivelano come la vera ripresa sia ancora lontana.

Seppure siamo in presenza di segnali incoraggianti, infatti, le vendite dei beni alimentari, indicatore importantissimo per comprendere l’andamento del commercio e lo “stato di salute” dei bilanci familiari, segnano ancora un lieve calo del -0,3% in volume.

Una tendenza che preoccupa, soprattutto se vista in parallelo all’andamento dei prezzi in questo settore. Sull’onda, infatti, delle forti tensioni sul mercato delle materie prime, già molti cittadini ci segnalano aumenti dei prezzi nel settore alimentare, soprattutto per quanto riguarda il pane ed i prodotti da forno.

Un allarme lanciato oggi anche da Confesercenti, che denuncia come i rincari del frumento stiano facendo avvicinare i prezzi ai livelli record del 2008, quando denunciammo il cartello sui prezzi di pane e pasta, poi accertato e sanzionato dall’Antitrust.

È necessario avviare i dovuti controlli e monitoraggi dei prezzi affinché non si verifichino episodi simili a quello che denunciammo oltre 10 anni fa, che determinarono rincari di oltre 140 Euro annui a famiglia solo per pane e pasta.

Inoltre è fondamentale che il Governo agisca per una reale e duratura ripresa dei consumi delle famiglie, rilanciandone il potere di acquisto tramite piani per la ripresa occupazionale e programmando una riforma fiscale improntata all’equità ed alla reale progressività.

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