Corte di Cassazione: risarcimento ai vicini se il cane abbaia di notte

2025-08-22


La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d'Appello di Caltanissetta ribadendo un principio già evidenziato precedentemente: se un cane impedisce ai vicini di riposare nelle ore notturne i proprietari dovranno pagare un risarcimento alle vittime.

Nel dettaglio, un signore ha chiesto al giudice del Tribunale di Nicosia “un risarcimento del danno alla salute subito in conseguenza dei cupi ululati nonché continui e fastidiosi guaiti (specie nelle ore notturne e di riposo) emessi dai cani che i vicini - scrive la Cassazione - avevano collocato e mantenuto sia sul terrazzo dell'abitazione, sia sul terreno comune".

A causa del fastidio provocato dagli animali, il signore era stato costretto ad assentarsi dal lavoro, quindi era stato licenziato. Pertanto, i giudici hanno dato ragione alla vittima, condannando l'imputato a pagare 5.200 euro "oltre a spese generali ed accessori".

Infatti, l’art. 659 c.p. stabilisce che "chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l'arresto fino a 3 mesi, o con l'ammenda fino a euro 309. Si applica l'ammenda da 103 a 516 euro a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell'Autorità".








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