
Il
2024 è stato un anno nero per le coste italiane. Secondo il report "Mare
Monstrum" di Legambiente, realizzato con i dati di forze dell´ordine e
Capitanerie di porto, si è registrato un vero e proprio boom di reati legati al
mare: oltre 69.700 violazioni, tra penali e amministrative, con una media di
9,5 infrazioni per chilometro di costa.
La
prima minaccia resta il cemento illegale, con oltre 10.300 reati, pari al 41,2%
del totale, seguita da inquinamento ambientale, abusivismo edilizio e pesca
illegale. In forte aumento anche i reati legati al ciclo dei rifiuti e alla
mala depurazione (+24,4%).
Nel
2024 sono stati accertati 25.063 reati penali (+9,2% rispetto al 2023), con
oltre 26.900 persone denunciate. Le regioni più colpite sono Campania, Sicilia,
Puglia e Calabria, ma rapportando i reati alla lunghezza delle coste, è la
Basilicata a registrare il tasso più alto (33,6 reati/km).
Legambiente
definisce il 2024 un "annus horribilis" per il mare italiano e chiede
interventi urgenti per contrastare il degrado costiero e proteggere l´ambiente.
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