
Non
è la prima volta che Eni-Plenitude finisce nel mirino delle autorità francesi.
Già nell´agosto del 2023, il fornitore energetico – allora noto come Eni France
– era stato costretto a rimborsare 50 milioni di euro a oltre 100.000 clienti,
a causa di errori nell´applicazione del "bouclier tarifaire", lo scudo
tariffario varato dal governo francese per proteggere i cittadini
dall´esplosione dei prezzi dell´energia. In quell´occasione, i clienti avevano
ricevuto bollette gonfiate, frutto di una gestione errata dei meccanismi di
tutela.
A
distanza di un anno, Eni – oggi operante in Francia con il marchio Plenitude –
torna al centro delle polemiche con una nuova sanzione: 275mila euro di multa
per pratiche commerciali ritenute ingannevoli, legate all´invio di bollette
sottostimate a oltre 77mila clienti tra il 2022 e il 2023.
Secondo
l´inchiesta condotta dalla DGCCRF (Direzione generale della concorrenza, dei
consumatori e della repressione delle frodi), Plenitude avrebbe inviato ai
propri clienti piani di pagamento mensili con importi apparentemente
rassicuranti, ma calcolati su stime di consumo non aggiornate all´impennata dei
prezzi dell´energia successiva all´invasione russa dell´Ucraina, che
prevedevano anche bolletta finale di conguaglio nettamente superiore.
La
DGCCRF ha definito pertanto questo comportamento una "pratica commerciale
ingannevole", e con l'accordo della Procura di Nanterre, Plenitude ha accettato
di pagare la sanzione, considerata proporzionata alla gravità dei fatti, dopo
aver collaborato sin dall´inizio con le autorità durante tutto l´iter
dell´inchiesta.
Plenitude
ha inoltre precisato che i 50 milioni di euro restituiti ai clienti nel 2023
non rappresentano un risarcimento diretto, ma l´applicazione degli aiuti
statali previsti dal governo francese per contenere l´impatto dell´aumento dei
prezzi energetici.
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