Sanità pubblica in crisi secondo il Rapporto Gimbe tra tagli, rinunce alle cure e spinta verso il privato

2025-10-09


L´8 ottobre 2025, a Roma, è stato presentato l´ottavo Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale della Fondazione Gimbe. I dati emersi tracciano un quadro preoccupante della sanità pubblica italiana, tra tagli, ritardi e una crescente pressione sul sistema a carico delle famiglie.

Secondo il rapporto, negli ultimi tre anni il SSN ha perso 13,1 miliardi di euro, mentre 41,3 miliardi di spese sanitarie sono state sostenute direttamente dai cittadini. Un impatto che ha portato un italiano su dieci a rinunciare alle cure, a fronte di un sistema sanitario che continua ad avere un alto numero di medici, ma risulta carente in personale infermieristico.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) procede con forti ritardi: solo il 4,4% delle case della comunità è attualmente operativo. Inoltre, sebbene il Fondo Sanitario Nazionale sia aumentato di 11,1 miliardi tra il 2023 e il 2025, la sua incidenza sul PIL è calata, passando dal 6,3% nel 2022 al 6% nel 2023, e si attesterà al 6,1% nel biennio 2024-2025.

Il rapporto evidenzia una progressiva apertura al settore privato, che rischia di compromettere l´universalità del sistema pubblico. La mancanza di riforme strutturali e una visione politica chiara starebbero contribuendo all´aumento delle disuguaglianze e a una sanità pubblica sempre più indebolita, dove la salute rischia di non essere più un diritto garantito a tutti, ma un privilegio per chi può permetterselo.

Per la Fondazione Gimbe, invertire questa tendenza richiederà un´azione politica decisa, capace di trasformare le risorse stanziate in servizi sanitari realmente accessibili e di qualità.








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