In Comunicati, Salute

La Federconsumatori da anni si batte per garantire alle coppie il diritto di ricorrere alla fecondazione eterologa. Diritto che, dopo la sentenza della  Suprema Corte, deve essere rispettato e garantito.

Per questo troviamo inaccettabile  l’intervento del Governo teso a scavalcare tale sentenza, impedendo l’esercizio di un diritto fondamentale protetto dalla Costituzione. Occorre invece garantire i trattamenti e  scongiurare la paralisi dei centri,  scoraggiando così la ripresa sia della compravendita  di gameti, sia dei viaggi all’estero.   

Lo stesso Presidente della  Corte  Costituzionale ha tempestivamente precisato che “non c’è divieto né vuoto normativo”.

Pertanto stare fermi ad aspettare non ha alcun senso, si tratterebbe di una retromarcia pericolosa  per diverse ragioni:


        perché ignora che la sentenza  conferma che l’eterologa non è illegale e quindi non è vietata;


        perché   risulta  gravemente discriminatoria in quanto consente  l’esercizio di un diritto soltanto  in base al reddito e alle disponibilità economiche per coloro che possono permettersi viaggi all’estero e/o cliniche private;


        perché si conferma anche in questa circostanza la incapacità del nostro Paese e del nostro Parlamento  di affrontare e normare  questioni “eticamente sensibili”;


        perché manifesterebbe la scelta del Governo di chiudere gli occhi di fronte alla grave ed  evidente insufficienza delle norme esistenti;   


        perché  sono tante le persone che su questioni complesse e sensibili come la genitorialità chiedono risposte e attendono sia l’estensione che la certezza nell’esercizio dei diritti.

 

Federconsumatori , oltre a   richiamare l’attenzione sul fatto che i  poteri pubblici hanno il dovere e l’obbligo di consentire  l’esercizio del diritto, insiste nel sottolineare  che non esistono pericoli specifici per la salute  delle coppie sterili o infertili , né rischi di “derive eugenetiche” dal momento che il figlio nato con la fecondazione eterologa non è geneticamente riconducibile  a nessuno dei due genitori.

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