
I dati sulla povertà sanitaria in Italia diffusi oggi nell’ambito del 12° Rapporto sulla Povertà Sanitaria di Banco Farmaceutico presentato all’Aifa sono a dir poco allarmanti.
Nel 2025, la povertà sanitaria in Italia sale del +8,4%: 501.922 persone si sono trovate in questa condizione, costrette a chiedere aiuto al Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure che, in assenza di tale supporto, non avrebbero potuto permettersi. Molti i minori interessati: 145.557 (pari al 29%), nonché gli anziani 109.419 (il 21,8%).
Dati che si aggiungono alla lunga lista degli indicatori che segnano il disagio delle famiglie, tra rinunce, in campo alimentare, ma anche in campo sanitario, in termini di cure e prevenzione, e aumento della povertà energetica.
In questo contesto non aiuta la situazione in cui versa il nostro Servizio Sanitario Nazionale, ancora afflitto da lunghe liste di attesa e gravi carenze di organico.
Ricordiamo, solo per citare alcuni dati, che dall’ultimo report di Federconsumatori e Isscon sui tempi di attesa nelle strutture sanitarie (novembre 2024) emergevano picchi di attesa di oltre 700 giorni.
Disservizi che continuano a minare, di fatto, l’accesso alle cure da parte dei cittadini.
L’accesso alle cure, per 4,5 milioni di cittadini italiani, risulta compromesso, e il ricorso al settore privato sta crescendo, aggravando ulteriormente il divario tra chi può permettersi cure rapide e chi è costretto a subire lunghe attese, o alla rinuncia.
Questi dati ne sono l’ennesima testimonianza: per questo è urgente una risposta adeguata, che non può limitarsi ai fondi ancora fortemente insufficienti stanziati in manovra.









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