In Casa, Comunicati

Federconsumatori esprime forte preoccupazione per la proposta di riforma dei condomìni attualmente in discussione, che introduce misure ingiuste, con pesanti ricadute sui cittadini in regola con i pagamenti.

Cosa cambierebbe se il disegno di legge fosse approvato? Le tempistiche per il recupero delle quote non versate, prima di tutto: l’amministratore sarà tenuto a inviare i decreti ingiuntivi non più dopo 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio, bensì dopo l’approvazione del rendiconto, che può avvenire entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio.

Ma la modifica più grave e incomprensibile, a nostro avviso, riguarda le nuove modalità di recupero delle morosità di uno o più condòmini: con la riforma le conseguenze economiche potrebbero ricadere sull’intero condominio, dapprima sulle somme disponibili sul conto corrente condominiale e, in caso di insufficienza di tali fondi, sui condomini in regola con i pagamenti.

L’assetto normativo attuale prevede che i creditori del condominio possono agire prima contro i morosi e ottenere il recupero diretto dal debitore. In caso di inefficacia, e solo in via sussidiaria, possono rivalersi anche sui condomini in regola, ma pro quota e dopo aver tentato di rivalersi sui morosi.

Oltre ai dubbi di natura etica e legale su questa ipotesi, la troviamo potenzialmente dannosa e inefficace, in quanto penalizza chi rispetta le regole e incentiva i morosi a non saldare i propri debiti.

Una logica che assomiglia molto a quella dei condoni, che non abbiamo mai condiviso e che contrasteremo in ogni sede. Per questo facciamo appello al Parlamento affinché questa assurda norma sia stralciata e invece si concentri sulla tutela dei condòmini, spesso vittime di truffe e raggiri da parte degli amministratori condominiali, come testimoniamo le centinaia di vertenze che i nostri sportelli hanno seguito nell’ultimo  anno.

Condomini: una riforma iniqua e dannosa, che penalizza chi paga a vantaggio dei morosi.

Post suggeriti