Il bonus da 55 euro per le bollette della luce destinato a 4,5 milioni di famiglie vulnerabili è l’ennesima misura una tantum, insufficiente e di facciata, che però non risolve neanche lontanamente il problema del caro energia.
Un bonus di importo risibile, di certo inadeguato ad arginare la crescita della povertà energetica nel nostro Paese, che da tempo denunciamo.
Con interventi di questo tipo si è superato il limite: non si affrontano le cause, i problemi profondi che legano caro energia e impoverimento delle famiglie.
Sono necessarie misure strutturali, che riducano davvero i costi dell’energia per i consumatori a monte, puntando su fonti rinnovabili, operando il disaccoppiamento del costo dell’energia da quello del gas e vigilando meglio sul mercato interno, che all’indomani dell’abolizione del mercato tutelato si è dimostrato, come temevamo, una vera e propria giungla, senza alcun vantaggio per le famiglie.
Per combattere la povertà energetica occorre uscire dalla logica dell’intervento spot, all’ultimo minuto, che appare più come un tentativo di coprire un enorme buco politico nella legge di bilancio che una risposta seria e duratura alle esigenze delle famiglie.
Energia: basta con interventi spot e di facciata.
È giunto il momento di agire concretamente contro il caro energia.










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