
Un provvedimento necessario, indispensabile, che era importante approvare ieri in una giornata simbolica di lotta e di contrasto alla violenza sulle donne. Il DdL sul femminicidio è legge.
Dopo una travagliata discussione, la Camera dei deputati ha approvato all’unanimità la norma che introduce all’interno del Codice Penale il nuovo articolo 577-bis sul reato di femminicidio, che diventa un “reato autonomo”.
La normativa italiana, d’ora in poi, annovera una nuova fattispecie specifica di omicidio che prevede l’ergastolo per chiunque provochi la morte di una donna per discriminazione, odio o prevaricazione o mediante atti di controllo, possesso o dominio.
Un passo avanti doveroso, che, senza dubbio, apprezziamo e condividiamo.
Rimane indietro, però, iI DdL sul consenso “libero e attuale” delle donne, sul quale c’era stato dapprima un accordo bipartisan, smentito poi ieri in Senato. La Presidente della Commissione giustizia al Senato ha garantito che, una volta corrette le “piccole lacune” nel testo anche questo sarà approvato. Ci auguriamo avvenga presto e senza sostanziali stravolgimenti.
La coronazione di questo percorso dovrebbe essere, però, l’introduzione dell’educazione sessuale, affettiva e di genere obbligatoria nelle scuole italiane, a livello nazionale, ancora molto dibattute e controversa, che però, guardando ai dati sulla disinformazione in materia sessuale dei ragazzi, appare imprescindibile.
Violenza donne: la legge sul femminicidio è finalmente realtà. Ora si completi il percorso con educazione e consenso.









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