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Nuovi dati si aggiungono alla lunga lista che testimonia le difficoltà che le famiglie stanno vivendo: l’Istat conferma come le retribuzioni reali siano ancora inferiori dell’8,8% rispetto a gennaio 2021. Le vendite al dettaglio sono ferme (aumentano solo in valore). La produzione industriale scende a quota -1,2%.

I dati del Censis rincarano la dose: tra il primo trimestre del 2011 e il primo trimestre del 2025 la ricchezza delle famiglie italiane è diminuita in termini reali dell’8,5%. Il 43,2% dei pensionati (essendo spesso gli unici a percepire un’entrata fissa) aiuta economicamente figli, nipoti o parenti. Il 78,5% degli italiani teme che, se si trovasse in condizione di non autosufficienza, non potrebbe contare su servizi sanitari e assistenziali adeguati.

Non crediamo ci sia bisogno di altre conferme per attestare la situazione di forte disagio delle famiglie, con redditi che non crescono abbastanza e prezzi che si mantengono su livelli ancora troppo elevati. una situazione che richiede interventi immediati, di cui in manovra non vediamo l’ombra.

Tutto ciò pesa sull’andamento dei consumi e sulle condizioni di vita delle famiglie, costrette a rinunce e sacrifici, anche in occasione delle spese natalizia. Secondo il l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, aumenta del 7,4% la quota di cittadini che non faranno regali. A fine anno la riduzione del consumo di carne e pesce si attesterà a quota -16,9%; l’aumento della spesa presso i discount al +12,1%. Sulle tavole delle feste, inoltre, le famiglie opereranno dei tagli importanti: riducendo quantità e qualità (il 31% ridurrà di almeno un piatto il classico cenone).

È urgente agire, immediatamente e concretamente, per sostenere le famiglie, mettendo in atto alcune misure che sosteniamo da tempo, ma che son divenute ormai improrogabili:

    • La rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo (che consentirebbe un risparmio di oltre 516 euro annui a famiglia);
    • La creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica e una determinata azione di contrasto alla povertà alimentare;
    • Una riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i bassi redditi e i redditi medi, e non a incrementare le disuguaglianze. In tal senso è necessario restituire a tutti i pensionati e i lavoratori dipendenti quanto pagato più del dovuto a causa del fiscal drag.
    • L’avvio di determinate azioni di verifica e contrastare ogni fenomeno speculativo sui prezzi lungo le filiere, specialmente in occasione delle feste.
Istat-Censis: i dati diffusi oggi confermano la situazione di disagio delle famiglie. È indispensabile intervenire con misure concrete per arginare la perdita di potere di acquisto.

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