In Comunicati, Telecomunicazioni

Nei giorni scorsi si sono verificati ulteriori rilevanti sviluppi sulla nota vicenda della fatturazione a 28 giorni.

Il Consiglio di Stato ha pubblicato le motivazioni della sentenza in cui, respingendo il ricorso di Vodafone contro AGCom, si ritiene valido il criterio automatico dei rimborsi spettanti ai clienti coinvolti e conferma pertanto quanto stabilito dall’Autorità nella delibera del 2018. I giudici, quindi, ritengono fondato il criterio automatico dei rimborsi e confermano quanto stabilito dall’Autorità nella citata delibera. Un criterio che, tuttavia, le compagnie insistono a non rispettare dato che i rimborsi continuano ad essere subordinati ad una specifica richiesta da parte dell’utente. La questione si sta protraendo oltre ogni ragionevole limite ritardando così a dismisura per gli utenti i tempi nei quali rientrare nel legittimo possesso delle cifre pagate in più.

Federconsumatori si è sempre opposta fermamente a prassi di richiesta dei rimborsi da parte degli utenti e dopo aver inviato formale diffida a Fastweb, TIM, Vodafone e WindTre ad interrompere le condotte finalizzate ad ostacolare l’automatismo dei rimborsi. In seguito al mancato riscontro da parte dei gestori stessi, ci apprestiamo ora ad avviare azioni legali collettive (precedute obbligatoriamente da processi di conciliazione), finalizzate al definitivo riconoscimento ai cittadini gli indennizzi automatici per i giorni illegittimamente erosi.

Rinnoviamo ancora l’invito a coloro i quali abbiano necessità di informazioni e assistenza a rivolgersi alle sedi Federconsumatori presenti su tutto il territorio nazionale. 

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