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Un provvedimento inaccettabile quello del Ministero del Tesoro che ha acconsentito alle richieste di alcune aziende del servizio idrico, Acea ed Abbanoa in primis, che hanno ottenuto l'autorizzazione alla riscossione dei crediti con iscrizione a ruolo.

Questo, tradotto, significa che Equitalia potrà disporre fermi amministrativi a fronte di morosità nel servizio idrico. Sorge spontanea la domanda… Ma il servizio idrico non era un bene pubblico essenziale?

Non dovrebbe essere universalmente garantito?

Questo significa che la sospensione del servizio e mezzi aggressivi del recupero crediti dovrebbero essere banditi quando si tratta di beni essenziali e vitali come l'acqua o l'energia.

Tale provvedimento, inoltre, scoperchia un vero e proprio vaso di Pandora. I risvolti della riscossione, infatti, sono innumerevoli e andranno a peggiorare le condizioni di famiglie già in profonda crisi. Non dimentichiamo che si parla di aziende che operano in un territorio profondamente disagiato come la Sardegna (nel caso di Abbanoa) e fortemente intaccato dalla crisi economica (nel caso del Lazio con Acea).

Dall'altro lato si svela una profonda iniquità: mentre si dà il via libera alla riscossione dei crediti con iscrizione a ruolo, dall'altro lato si assiste ad intollerabili esitazioni e ritardi nella definizione del Bonus Idrico, provvedimento quanto mai necessario ed urgente vista la situazione di grave difficoltà in cui si trovano molte famiglie che non riescono a sostenere nemmeno i costi dell'acqua.

A fronte di questo provvedimento, che riteniamo gravissimo, Federconsumatori Nazionale, insieme alle strutture della Sardegna e del Lazio, presenteranno un ricorso al Tar per far in modo che venga cancellata questa intollerabile misura.

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