In Banche e Assicurazioni, Comunicati

Istat-Redditi. Nel 2013, il 28,4% delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale, secondo la definizione adottata nell'ambito della strategia Europa 2020.

Famiglie + ricche:  Il 20% più ricco delle famiglie residenti in Italia percepisce il 37,7% del reddito totale, mentre al 20% più povero spetta il 7,9%.

Indagine ACRI-IPSOS: Prevale la sfiducia e la cautela. Crollano gli acquisti immobiliari. Una famiglia su 4 non riesce a far fronte ad un imprevisto di 1000 euro.

Occupazione. Ad agosto 2014 l'occupazione nelle grandi imprese registra rispetto a luglio una diminuzione dello 0,1% Nel confronto con agosto 2013 l'occupazione nelle grandi imprese diminuisce dello 0,8% al lordo della Cig e dello 0,5% al netto dei dipendenti in Cig. Senza lavoro 12,3%,giovani 44,2%. Pil – 0,2%

Pressione fiscale:  43,3 % nel 2014; salirà al 43,4% 2015, 43,6% nel 2016. Cinque anni di pressione fiscale con aumento entrate tributarie, di circa 45 miliardi di euro.

Consumi. Rispetto ad agosto 2013, l'indice grezzo del valore totale delle vendite registra una diminuzione del 3,1%. Variazioni tendenziali negative si registrano per le vendite sia di prodotti alimentari (-3,7%) sia di prodotti non alimentari (-2,5%).

Depositi bancari in aumento, prestiti in calo, sofferenze alle stelle. I depositi bancari aumentati dello 0,5% (1.539 miliardi di euro ad agosto); i prestiti diminuiti del 2,1% a 1.838 miliardi con -40 miliardi in valore assoluto; le sofferenze bancarie alle stelle (+11,6%) a 173,9 miliardi (+ 18 miliardi in 8 mesi).

 

Bankitalia Boll. Moneta e Banche n° 51 DEL 9-10-2014 (In mld di euro)

 

Agosto 2014

Dicembre 2013

Da GEN ad AGO 2014

DEPOSITI

1.539,807

1.532,561

+ 0,5 %

PRESTITI

1.838,665

1.878,501

– 2,1 %

SOFFERENZE

173,973

155,885

+ 11,6 %

 

In tale situazione di crisi drammatica, guadagnano solo le banche che continuano a taglieggiare i consumatori, con tassi di interesse su mutui e prestiti tra i più alti d’Europa, che costano oltre 30.000 euro in più, su ogni mutuo di 100.000 euro rimborso trentennale.

 

CREDITO AL CONSUMO E MUTUI. AGGIORNAMENTO del 13-10-2014 DIFFERENZIALE TASSI MEDI BANCARI A FAMIGLIE IN AREA EURO E IN ITALIA (nuove operazioni) SU CREDITO AL CONSUMO (da 1 a 5 anni) e  MUTUI (oltre 10 anni) (Valori percentuali) Fonte Boll.no BCE (10-2014) e Suppl. Boll. stat. Bankitalia (Moneta e banche) n° 51 del 9-10-2014.

 

 

Tassi applicati in Italia

Tassi applicati in  Area euro

Differenziale

Italia-Eurolandia

espresso in punti base

Gennaio 2009

Credito al consumo

8,66

7,02

+ 164

Mutui

5,10

5,03

+ 7

Gennaio 2010

Credito al consumo

8,39

6,43

+ 196

Mutui

4,92

4,26

+ 66

Gennaio 2011

Credito al consumo

6,99

6,13

+ 86

Mutui

4,22

3,86

+ 36

Febbraio 2012

Credito al consumo

7,99

6,58

+ 141

Mutui

5,15

3,95

+ 120

Aprile 2013

Credito al consumo

7,76

5,94

+ 182

Mutui

4,46

3,34

+ 112

Gennaio 2014

Credito al consumo

7,30

6,07

+ 123

Mutui

4,75

3,31

+ 144

Agosto 2014

Credito al consumo

7,50

5,73

+ 177

Mutui

4,36

2,87

+ 149

 

Credito al consumo. Cresce ancora a 177 punti base (dato di agosto 2014) il differenziale di tasso tra i prestiti offerti in Italia e in Eurolandia: +54 p.b. rispetto a gennaio 2014, quando era di 123 punti base.

Mutui. Sempre ad agosto, cresce a 149 ( +6 p.b.) il differenziale di tasso per i mutui rispetto a gennaio 2014, quando risultò di +144 p.b.

Possiamo calcolare la cresciuta ripercussione rispetto ad aprile di questo differenziale sull’entità delle rate. Abbiamo ipotizzato mutui da 100.000 euro a 30 e a 20 anni:

DATI agosto 2014

Tasso applicato in Italia (rata mese)

Tasso applicato in Eurolandia (rata mese)

DIFFERENZA IN EURO

Mutuo 100.000 euro a 30 anni

498 € (tasso 4,36%)

414 € (Tasso 2,87%)

+84 € (mese)    +1.008 € (anno)

+30.240  EURO PER I 30 ANNI

Mutuo 100.000 euro a 20 anni

625 € (tasso 4,36%)

548 € (Tasso 2,87%)

+77 € (mese)     +924 € (anno)

+18.480  EURO PER I 20 ANNI

Per cui, un mutuo di 100mila euro a 30 anni  vede il mutuatario italiano pagare una rata mensile di 84 euro  più alta (1.00128 euro in più all’anno) del mutuatario di Eurolandia. A conclusione del mutuo trentennale, avrà pagato 30.240 euro in più di un cittadino dell’area Euro. Per lo stesso mutuo ma a 20 anni, alla fine il mutuatario italiano avrà pagato 18.480 euro in più.

Questi dati dimostrano che la Giornata di Risparmio non si può più celebrare, ma che occorre chiamarla “Giornata del Debito o del Monte di Pietà”.

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