In Banche e Assicurazioni, Comunicati

La Banca d’Italia, che dispone di circa 7.000 dipendenti  di prim’ordine ma ben pagati,  costati a fine 2013 ben 754.240.683 euro (599.069.455 euro di stipendi oltre 155.171.228 euro di contributi previdenziali), con un costo pro-capite lordo di 107.748 euro, che sta trattando con i sindacati una onerosa riduzione del personale, ha affidato a Boston Consulting Group un servizio di consulenza finalizzato alla costituzione di un’asset management company per la gestione delle sofferenze bancarie, una bad bank le cui garanzie mandarini di Palazzo vorrebbero far gravare sul pubblico.

    L’incarico a Boston Consulting, affidato senza gara, “con procedura negoziata per l’urgenza che caratterizza la definizione del progetto”, dal costo di 379.500 euro Iva esclusa, oltre a rappresentare uno sperpero di pubblico denaro che non rientra nelle disponibilità discrezionali del Governatore, appare uno smacco umiliante per le stesse strutture della Banca d’Italia, che dovrebbero essere in grado di sfornare consulenze molto più credibili di società private, specie in una fase negoziale di chiusura delle Filiali e riduzione del personale.

   Adusbef e Federconsumatori, che parteciperanno lunedi 18 maggio p.v. alle ore 18,00 al Convegno sulla Bad Bank promosso dal M5S della Camera dei Deputati, nel ribadire la loro netta contrarietà alla ‘trattativa Stato-Banche’, che forzando norme europee vorrebbe addossare alla fiscalità generale i fidi allegri e le spericolate concessioni del credito amicali di noti banchieri ad aziende già in decozione, con la diretta supervisione di Bankitalia il cui governatore, è oggi in prima linea nella richiesta di far pagare il conto al pubblico, si opporranno a tali scandalose soluzioni.

 

Sofferenze per branche  attività  clientela (Fonte: Boll. Statistico Bankitalia 1/2015)  Centrale Rischi, In Miliardi di euro. 

 

SETTORE

NUMERO AFFIDATI

SOFFERENZE

PERCENTUALE SUL TOTALE SOFFERENZE

Agricoltura, silvicoltura e pesca

17.776

5,225

3,9 %

Estrazione di minerali da cave e miniere

522

0,418

0,0003 %

Industria manifatturiera

64.982

33,112

24,2 %

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

239

0,420

0,0003 %

Fornitura di acqua: reti fognarie, gest.ne rifiuti e risanamento

999

0,730

0,0005 %

Costruzioni

83.412

37,374

27,3 %

Commercio: ingrosso e dettaglio; riparazione autoveicoli

109.844

23,259

17,0 %

Trasporto e magazzinaggio

16.823

3,670

2,7 %

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione

34.455

5,103

3,7 %

Servizi di informazione e comunicazione

7.230

1,778

1,3 %

Attività finanziarie e assicurative

1.932

0, 502

0,0003 %

Attività immobiliari

16.573

16,484

12,0 %

Attività professionali, scientifiche e tecniche

12.408

2,427

1,8 %

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese

14.224

3,195

2,3 %

Attività residuali (sezioni O, P, Q, R, S, T)

16.140

2,280

1,7 %

TOTALE

406.528

136,815

 

 

Come si evince da questi dati, le sofferenze generate trovano al primo posto  il settore delle Costruzioni col 27,3% (37,374 mld) dei 136,815 monitorati dalla Centrale dei Rischi, seguito dal Manifatturiero col 24,2 % (33,112 miliardi), il Commercio col 17% e le Attività immobiliari 12%. 

   Che le famiglie e gli utenti bancari, già saccheggiati dagli elevati costi dei servizi e strozzati dagli alti tassi  debbano pagare per gli errori dei banchieri i loro lauti pasti,è uno scandalo rilevato perfino dalla direzione generale Concorrenza Ue che ha già bollato, come aiuti di Stato, qualsiasi intervento pubblico per aiutare gli istituti, anche se fosse solo sotto forma di garanzia.

                                                         

                                                                                      Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma, 16.5.2015

 

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