In Banche e Assicurazioni, Comunicati

   Il monitoraggio mensile dei conti correnti effettuato da Adusbef sul sito www.pattichiari.it.  per confrontare l’ISC (Indice Sintetico dei Costi), certifica uno stillicidio continuo di aumenti pari al 15 per cento circa rispetto a 12 mesi prima, con una media di 371 euro in Italia contro la media di 114 euro in Europa. L’aumento dei costi di gestione dei conti correnti, spese e commissioni, è certificato perfino dalle stesse banche, ultimo  Intesa San Polo, che dopo aver aumentato le commissioni del 12,8% nel 2013, ha chiuso il bilancio in rosso di 4,55 miliardi di euro, appostato 2,5 miliardi dalla rivalutazione quote di Bankitalia,  ma distribuisce i dividendi, per tenere in piedi i costosi carrozzoni delle Fondazioni Bancarie.

   Le banche continuano a spennare e taglieggiare i correntisti con costi, spese, tassi  e commissioni proibitivi, che ha fatto lievitare del 15% in media i costi delle operazioni negli ultimi 12 mesi: utenze allo sportello arrivati a 3 euro invece di 2,5 euro; prelievo contanti allo sportello 2 euro (+0,50 centesimi);  costo del bonifico sulla propria banca arrivato a 4 euro contro i 3,5 euro;  altra banca 4,50 euro contro i precedenti 4 euro; estratto conto allo sportello costa 1 euro contro 0,50 centesimi; prelievo Bancomat da sportelli di altre banche 2,10 euro (+10 centesimi);  55 euro (+5) costi gestione portafoglio titoli.

   Elevati i costi per richiedere il bancomat: 10,00 euro al MPS; 13 euro alla BNL (che resta la banca meno cara con 238 euro l’anno); 15, 90 per la  Banca Popolare Emilia Romagna (la più cara in assoluto con una stangata di 754 euro l’anno); 12 per Intesa Sanpaolo.

    Nella classifica delle meno care Bnl (238 euro l’anno); Popolare Commercio Industria, Popolare Milano, Popolare Ancona, Banco di Brescia (250 euro); Intesa San Paolo (273 euro) come il Banco di Napoli  le Casse di Risparmio di Civitavecchia, di Bologna; Venezia  dell’Umbria  e del Veneto; Mps (291 euro).

    Tra le più care Unicredit (337 euro); Banco Popolare e Credito Bergamasco (400 euro); Banco Popolare di Vicenza (438); Popolare del Mezzogiorno (467); Banca Popolare di Ravenna (515); Banca di Sassari (593) e Banco di Sardegna (621) a conferma di banche isolane predatorie; Banca Popolare Emilia Romagna)  (754 euro l’anno).

    Infine il differenziale sui tassi per i mutui prima casa è di 144 punti base (4,75%  in Italia contro 3,31% media Ue), che porta i consumatori italiani (soprattutto i giovani che riescono ad avere un mutuo) a pagare un pizzo, una taglia sulle giovani coppie, di quasi 30.000 euro su ogni mutuo trentennale di 100.000 euro.

 

CREDITO AL CONSUMO E MUTUI. DIFFERENZIALE TASSI MEDI BANCARI A FAMIGLIE IN AREA EURO E IN ITALIA SU CREDITO AL CONSUMO E MUTUI  Fonte Boll.no BCE  n° 14 del 10-3-2014 pag. 40.

 

 

 

Tassi in Italia

Tassi Area euro

Spread Italia-Eurolandia

Gennaio 2014

Credito al consumo

7,30

6,07

+ 123

Mutui

4,75

3,31

+ 144

                                                         

 

                                                                              Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

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