L’Istat registra una lieve flessione delle vendite al dettaglio, che ad aprile segnano una contrazione
del -0,1% rispetto a marzo. Sull’anno aumentano invece dell’1,2%.
Un dato che rispecchia, ancora una volta, l’instabilità e l’incertezza dell’andamento economico del nostro Paese, peraltro rilevato oggi dall’Ocse, che, nell’ultimo Economic outlook, afferma che “la ripresa economica italiana continuerà ad essere moderata”.
Sempre l’Ocse invita l’Italia ad effettuare “riforme strutturali”.
Le stesse riforme che invochiamo da tempo, per rimettere in moto l’economia e la domanda interna.
Dai dati odierni appare chiaro, infatti, che ci troviamo in una situazione di stallo, che deve essere superata ripartendo dalla nota dolente che caratterizza il nostro andamento economico: la disoccupazione.
Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, se la disoccupazione tornasse a livelli pre-crisi (vale a dire a circa il 6%, livello ancora elevato a nostro avviso), il potere di acquisto della famiglie aumenterebbe di 40 miliardi di Euro l’anno.
È evidente, quindi, che rilanciare l’occupazione e redistribuire i redditi è il primo passo per risollevare la domanda interna ed innescare un circolo virtuoso orientato allo sviluppo, che, attraverso una ripresa della domanda interna, porterà ulteriori benefici sul fronte della produzione e della stessa occupazione.