In Comunicati, Politica e Società

Ci hanno scritto un insieme di 80 ingegneri ed architetti che hanno partecipato in questi giorni al concorso indetto dall’Agenzia delle Entrate per la selezione e assunzione di 140 funzionari tecnici.

Essi sono solo alcuni dei 250 aderenti al social network “Facebook” visibile all’indirizzo internet:
https://www.facebook.com/groups/773832512687358/
Queste persone si sono rivolte alla nostra associazione chiedendo tutela a seguito di quello che è accaduto all’interno del concorso citato e che a loro avviso, ha violato le basilari regole di trasparenza, non garantendo a tutti i partecipanti lo stesso trattamento e, di conseguenza, creando forte disparità tra gli iscritti.

I concorrenti affermano che “una delle caratteristiche peculiari di questo concorso era costituito dal fatto che:

– fino al giorno dell’esame, l’Agenzia delle Entrate non abbia fornito indicazione alcuna su quali fossero le tipologie dei quiz, né tanto meno le modalità della prova, al contrario aveva fornito indicazioni circa il voto minimo per superare la prova.

– il calendario per la prima prova scritta oggettiva attitudinale è stato redatto dividendo le prove in 4 giorni, con 3 scaglioni al giorno, fatto salvo per l’ultimo giorno che prevede un solo scaglione.

Questi due fattori, ossia totale mancanza di informazioni circa le modalità di svolgimento della prova e suddivisione delle prove in più giorni e in più scaglioni, hanno creato una fortissima disparità di trattamento tra chi ha effettuato la prova il primo giorno e chi la andrà ad effettuare l’ultimo (domani 28 novembre 2014). Difatti, immediatamente dopo la conclusione del primo turno di prove, è cominciata la “fuga di notizie” e nel giro di poche ore, sul web era possibile rintracciare le tipologie dei quiz, le modalità di svolgimento e addirittura il foglio del regolamento consegnato in sede di esame. Il tutto a totale discapito di chi ha sostenuto la prova durante la prima giornata.

Se a ciò, si sono aggiunge alcune “irregolarità”, durante lo svolgimento della prova, quali:

– anonimato non garantito in fase di correzione, in quanto il foglietto con l’anagrafica del concorrente, a cui era abbinato un codice univoco, non veniva sigillato in busta ma ritirato dal personale addetto alla sorveglianza e assistenza;

– non garanzia dell’integrità del foglio delle risposte a lettura ottica, infatti tale stampato al termine della prova non veniva chiuso in busta sigillata e anonima, ma veniva ritirato direttamente dal personale addetto, con possibilità evidente di manomissione da parte di chiunque l’avesse maneggiato (inserimento di una o più risposte, riporto di segni che causano l’annullamento di risposte valide, etc…).

La Federconsumatori ha valutato la documentazione inviata e ritenuto che sussistono gli estremi per un ricorso al TAR e si rende disponibile a tutelare tutti coloro che riterranno di aver subito una ingiustizia e vorranno rivolgere le loro doglianze davanti al TAR Lazio.

 

Chiunque fosse interessato potrà aderire al gruppo costituito su Facebook oppure scrivere alla seguente mail: v.pizzi@federconsumatori.it, i nostri recapiti sono Tel 06.42020755

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