In Comunicati, Salute

In occasione del cinquantesimo anniversario della Legge 405/1975, che ha istituito i Consultori pubblici familiari, Federconsumatori si unisce alla mobilitazione delle realtà sociali e sanitarie per ricordare l’importanza di queste strutture e per riaffermare il loro ruolo centrale nella tutela della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi di tutte le persone, in particolare delle donne e delle giovani generazioni.

Nati per garantire assistenza e prevenzione sul territorio, i consultori sono stati – e ci battiamo affinché continuino ad essere – presìdi fondamentali di salute pubblica, informazione, supporto psicologico e accesso ai servizi. Purtroppo, oggi il loro ruolo e la loro operatività sono sempre più messi in discussione e ostacolati da tagli, carenze di personale e derive ideologiche che ne svuotano la funzione.

La Legge prevede un consultorio familiare ogni 20mila abitanti: oggi ci troviamo nettamente al di sotto di tale standard, con uno ogni 32mila. In queste strutture, spesso, mancano le professionalità previste: psicologhe/i, ginecologhe/i, ostetriche, assistenti sociali, mediatrici e mediatori culturali.

A questo si aggiunge, negli ospedali, il dato allarmante che riguarda la crescente diffusione dell’obiezione di coscienza, che oggi coinvolge, secondo i dati ufficiali del Ministero della Salute, oltre il 63% dei ginecologi (con picchi superiori all’80% in alcune Regioni), compromettendo gravemente l’accesso all’IVG e ai servizi correlati.

È inaccettabile che nel 2025 si debba ancora lottare per l’accesso a diritti fondamentali, sacrosanti, riconosciuti e, mai fu più il caso di dirlo, vitali.

Per questo chiediamo al Governo e al Ministero della Salute di stanziare le risorse necessarie a rafforzare i consultori pubblici: smantellarli significherebbe colpire al cuore la sanità territoriale, negare diritti fondamentali, azzerare il supporto alle donne e ai soggetti più vulnerabili. A tutti quelli che non possono pagare di tasca propria costose cure e visite.

Chiediamo agli organi competenti, inoltre, di vigilare sulla effettiva possibilità di ricorrere all’IDV nei consultori stessi, assicurando la presenza di medici non obiettori e assumendo ogni misura opportuna per garantire l’esercizio di questo diritto.

Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a segnalare eventuali rifiuti, ostacoli o comportamenti che ledono i propri diritti e la propria salute, rivolgendosi alle sedi di Federconsumatori presenti sul territorio, dove troveranno ascolto, supporto e tutela.

Salute: a 50 anni dalla nascita dei Consultori, ancora molti i diritti da difendere e garantire!

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