In Comunicati, Politica Economica

Come avevamo ampiamente previsto le consistenze del credito al consumo hanno registrato nel 2013 una  contrazione del 6%. E nel 2014 tale andamento prosegue con una ulteriore contrazione che si può prevedere nell’anno un – 5% circa.

 

Si conferma così un andamento estremamente grave e preoccupante, che denota chiaramente la situazione di profonda crisi che le famiglie stanno vivendo: non solo si sono drasticamente ridotte le possibilità di accesso al credito, ma il disagio economico vissuto quotidianamente è tale da non consentir più ai cittadini di indebitarsi.

 

La contrazione degli acquisti a rate (ma anche quelli in generale e in questi giorni per quelli a saldo) contribuisce ad accrescere la forte crisi dei consumi, che come rilevato dal nostro osservatorio nel biennio 2012-2013 registrerà un impressionante calo del -8,1%, pari ad una diminuzione complessiva della spesa delle famiglie di circa 60 miliardi di Euro.

 

Su questa tendenza inoltre pesa oltre l’intollerabile clima di incertezza che affligge le famiglie, la questione dell’occupazione oramai giunta a livelli insostenibili e che oltre la questione etica pone il problema del potere di acquisto delle famiglie destinate a far da welfare a figli e nipoti.

Gli stessi 80 Euro di detassazione non stanno procurando la tanto sperata inversione di tendenza. Le famiglie quindi non sono in grado di programmare alcun tipo di consumo o di impegno finanziario.

 

Per questo è fondamentale che il Governo agisca immediatamente per un rilancio del potere di acquisto delle famiglie ampliando il bonus 80 Euro a pensionati e incapienti e soprattutto investimenti per l’occupazione, senza i quali anche il settore del credito al consumo (come tutti gli altri) continuerà a patire la crisi – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

 

Qui di seguito è disponibile l’analisi a cura dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori sull’andamento delle consistenze del credito al consumo dal 2002 al 2013, nonché previsioni 2014.

 

Analisi che rappresenta un chiaro quadro del mutamento delle condizioni sociali e delle abitudini delle famiglie avvenuto nell’ultimo decennio.

Come si evince dalla tabella, infatti, dal 2002 al 2009 vi è stata una continua crescita delle consistenze debitorie. Un andamento dovuto al fatto che, all’indomani del passaggio all’Euro, per colmare la perdita del potere di acquisto derivante dal forte aumento dei prezzi e delle tariffe, nonché per mantenere gli stessi standard di vita, le famiglie hanno iniziato a ricorrere in misura sempre maggiore all’indebitamento (richiedendo sia prestiti personali, che prestiti per acquisti rateali e persino per andare in vacanza).

 

A partire dal 2009 – 2010, con l’aggravarsi degli effetti della crisi economica, tale andamento ha iniziato a ribaltarsi: le famiglie hanno cominciato a diminuire fortemente gli acquisti, anche rateali.

Il calo più marcato si registra proprio nel 2013, anno in cui le consistenze debitorie son tornate ai livelli antecedenti il 2008.


 

 

Indebitamento totale

 

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014*

Credito al consumo (miliardi di Euro)

48,4

 

55,1

 

62,8

 

75,8

 

83,5

 

97,1

 

108,5

 

115,1

 

113,0

 

112,2

 

 

110,1

 

103,5

 

99,5

*I Trimestre

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