In Comunicati, Politica Economica

I dati emersi dall'indagine Censis-Cia sui consumi alimentari delle famiglie mettono in luce un fenomeno che, purtroppo, evidenziamo da anni.

Anche nel 2013, secondo il rapporto reso noto oggi, le famiglie hanno tagliato la spesa per i propri consumi alimentari del 3,3%.

Un dato, seppure lievemente più contenuto, in linea con quanto rilevato dall'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, secondo cui solo nel 2013 una famiglia di 3 persone ha ridotto la propria spesa alimentare di 309 Euro annui, oltre metà di quanto tale famiglia spende per l’alimentazione in un mese.

Le famiglie non tagliano solo sulla spesa, ma anche sulla qualità dei prodotti acquistati. Inoltre, quel che è più grave, le famiglie sono portate a modificare in maniera sempre più radicale le proprie abitudini alimentari.

Sono sempre più rari, sulle tavole degli italiani, piatti a base di carne e pesce, specialmente i tagli e le tipologie più pregiate.

Si mangiano più uova, più legumi, ma soprattutto più carboidrati. Si riscoprono i "piatti poveri" e molti son tornati a fare il pane in casa.

Si tratta di segnali allarmanti, soprattutto se si considera che la domanda relativa al settore alimentare, per sua natura è considerata generalmente anelastica, vale a dire difficilmente soggetta a modifiche rilevanti. Questo perché si tratta di un settore talmente delicato e vitale che è proprio l'ultimo ad essere intaccato in una situazione di crisi.

"Tale andamento sottolinea, ancora una volta, l'estrema necessità di un intervento immediato e tempestivo a sostegno del potere di acquisto delle famiglie, diminuito del

-13,4% dal 2008 ad oggi." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Per questo rinnoviamo il nostro appello al Governo affinché dia la massima priorità all'avvio di misure destinate a rilanciare la domanda interna e l'occupazione, attraverso una detassazione a favore del reddito fisso (lavoratori e pensionati) ed un serio piano per la ripresa degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca.

 

Dovranno essere vincolate a tale scopo tutte le risorse ricavate da tagli a sprechi, privilegi, costi della politica, nonché dall'intensificazione della lotta all'evasione fiscale.

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