In Banche e Assicurazioni, Comunicati

Adusbef e Federconsumatori, apprendono con grande soddisfazione la lodevole apertura d’inchiesta del Pm Michele Ruggiero su Deutsche Bank, la banca a rischio sistemico piena di derivati, indagata per manipolazione di mercato dalla procura di Trani con gli ex manager del gruppo, per le  operazioni di vendita di circa 7 miliardi di euro di valore di titoli di Stato e Btp tra gennaio e giugno del 2011. Un'operazione cun cui ha contribuito ad avviare la crisi del debito sovrano che portò, con un piano quasi sincronico e coordinato, anche con il downgrade seriale delle Agenzie di rating, alla lettera Bce firmata da Trichet e Mario Draghi, che portò l’avvento del Governo tecnico di Mario Monti e la caduta di Berlusconi. Alla luce dell'apertura di tale inchiesta ci costituiraemo parte civile.

     Nell'indagine della procura di Trani, condotta dal Pm Michele Ruggiero, un magistrato integerrimo, serio e preparato che applica i principi della ‘legge uguale per tutti’, tra i massimi esperti nei reati finanziari, il nucleo speciale della Guardia di Finanza di Bari, assieme al Pm  hanno compiuto sequestri di atti e mail nella sede milanese dell'istituto tedesco, notificando agli indagati il reato di manipolazione di mercato, all’ex presidente di Deutsche Bank Josef Ackermann, all’ ex A.D. Anshuman Jain e Jurgen Fitschen (quest'ultimo è attualmente co-amministratore delegato uscente della Banca), l'ex capo dell'ufficio rischi Hugo Banziger, Stefan Krause, ex direttore finanziario ed ex membro del board di DB.

  Ancora una volta il Pm Michele Ruggiero della Procura di Trani con le accuse ai vertici di Deutsche Bank, che dopo il rinvio a giudizio sta celebrando il processo contro le agenzie di rating – per i giudizi negativi sull'Italia – ha contestato i derivati tossici dello Stato, il reato di usura a banchieri eccellenti, a Bankitalia e ad un dirigente del Mef,  sta scoperchiando con l’eccellente collaborazione del Nucleo speciale della GD di Bari, la manipolazione dei mercati con ipotesi di reato che sembrano solide e appaiono robustissime.

   Deutsche Bank avrebbe autorizzato la vendita dei titoli di Stato italiani per acquistare contestualmente e segretamente Cds (Credit Default Swap per circa 1,4 mld di euro) comunicando allo stesso tempo ai mercati finanziari la sostenibilità del debito pubblico italiano, compiendo in tal modo condotte manipolative del mercato di tipo informativo-operativo, per alterare la regolare formazione del prezzo di mercato dei titoli di Stato italiani sia nel primo semestre 2011 (quando il mercato ignorava le dismissioni di titoli) sia successivamente alla pubblicazione periodica del giugno 2011, quando il mercato e gli operatori – sostiene il pm Ruggiero – seppero della massiccia e repentina riduzione dell'esposizione della Banca al rischio Italia interpretandola come un "chiaro segnale di sfiducia del gruppo nei confronti della tenuta del debito sovrano italiano".

   Il filone di inchiesta contro Deutsche Bank della Procura di Trani, appare parallelo (se non gemello), al processo contro le Agenzie di rating,  quei padroni del mondo che assieme alle banche loro azioniste, decidono (ed hanno deciso nel 2011), le sorti dei governi democraticamente eletti, che possono anche non piacere, ma la cui caduta non può essere decisa a tavolino da una ristretta cricca finanziaria, la quale oltre a manipolare i mercati, gli spread, i tassi e l’euribor, prevarica ed annienta la sovranità deli Stati, la sicurezza e la stessa ricchezza delle Nazioni, per arricchire qualche oligarchia.

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