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In una fase estremamente complessa e delicata sul fronte del costo e dell’approvvigionamento energetico, ARERA aggiorna le tariffe trimestrali per l’energia elettrica e il gas per il mercato tutelato. Finalmente le famiglie possono tirare un piccolo sospiro di sollievo, le tariffe scenderanno, infatti, del – 10,2% per la luce e -10% per il gas: si tratta della prima riduzione delle bollette dopo 18 mesi.

Nonostante questo primo accenno al ribasso, però, il confronto con le spese sostenute nello scorso anno è ancora nettamente sfavorevole per le famiglie. Per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022) sarà di circa 948 euro, +83% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° luglio 2020 – 30 giugno 2021). Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.652 euro, con una variazione del +71% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.

“Un andamento che evidenzia come non si possa ancora abbassare la guardia su questo versante e quanto sia urgente stabilizzare le misure adottate finora e potenziare ancor di più gli aiuti alle famiglie, per affrontare questa fase straordinaria.” afferma Michele Carrus, Presidente Federconsumatori.

In tal senso riteniamo sia necessario apportare delle modifiche agli algoritmi di aggiornamento dei prezzi praticati dall’Autorità. Il prezzo determinato sul mercato di maggior tutela risente, infatti, del fatto che ARERA ha previsto che l’approvvigionamento di AU avvenga unicamente sul mercato spot. Sarebbe più utile e sensato, a nostro avviso, che l’indicizzazione del prezzo sia fatta in base al costo medio della fornitura nazionale complessiva, che è legata per circa il 70% della sua consistenza a contratti take or pay di lungo periodo, anche trentennale, quindi, al riparo dalle oscillazioni giornaliere o mensili del TTF (importante mercato di riferimento per lo scambio del gas naturale in Europa). In questo modo, le scelte e scommesse speculative di operatori finanziari (intermediari, broker, edge fund e banche d’affari) avrebbero molto meno peso nella determinazione del prezzo.

Inoltre, è necessario adottare una maggiore equità nell’applicazione della tassazione in bolletta, prevedendo una progressività in base al reddito, anche attraverso detrazioni proporzionali, nonché rimodulando gli oneri di sistema per eliminare le voci obsolete e ingiustificate e spostare alcuni incentivi (a partire da quello per le energie rinnovabili definito dalla componente Asos) sulla fiscalità generale.

Questa triste situazione di emergenza ci ha messo di fronte all’evidenza della necessità di ripensare completamente la politica energetica del nostro Paese, sostenendo con determinazione la transizione senza però far pesare i suoi costi sui cittadini, specialmente quelli che si trovano in condizioni economiche maggiormente precarie. A favore di questi ultimi, infine, è indispensabile prevedere misure di sostegno, per avviare una seria azione di contrasto alla povertà energetica, attraverso:

    • Una sospensione, in questa delicata fase, dei distacchi per morosità e una lunga rateizzazione delle bollette.
    • L’istituzione dell’albo dei venditori autorizzati ad operare nel settore dell’energia in base a parametri che prendano in considerazione competenza, solidità e correttezza, oltre che il loro impegno nel campo dell’energia sostenibile.
    • Maggiori sostegni alle famiglie e rafforzamento dei bonus per i nuclei in difficoltà.
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