In Acqua, Energia, Gas e Rifiuti, Comunicati

I risultati del Rapporto Call Center e del Rapporto Reclami sono, almeno in parte, positivi ma mettono anche in luce persistenti criticità nel settore energia. L’attività di monitoraggio è sicuramente importante, tuttavia per la natura stessa del nostro ruolo, ci sentiamo in diritto e in dovere di rivendicare un confronto nel merito con l’Autorità che fino a questo momento è mancato. Le Associazioni dei Consumatori svolgono ogni giorno un minuzioso e fondamentale lavoro di tutela del cittadino e sono in prima fila per la difesa dei diritti degli utenti: proprio per questo auspichiamo che a settembre la ripresa delle attività istituzionali segni un cambio di passo su questo fronte e si apra, finalmente, un dialogo che riteniamo assolutamente necessario. A tale proposito riteniamo opportuno evidenziare che se per i contratti non richiesti la percentuale delle contestazioni è rimasta stabile è anche per merito dell’attività congiunta delle Associazioni dei Consumatori e delle maggiori aziende del settore, che hanno sottoscritto protocolli per facilitare la risoluzione delle controversie. La conciliazione, sia essa presso l’Arera o paritetica, è fondamentale per i cittadini e, tra l’altro, costituisce una buona pratica nata in Italia nata dal rapporto tra le Associazioni dei Consumatori e le aziende ora adottata in tutta Europa. Il dato del 66% relativo agli accordi raggiunti è positivo ma parziale: positivo perché dimostra che in molti casi la controversia si conclude con un accordo che porta soddisfazione al cittadino, parziale perché non fotografa del tutto la situazione reale. A tale proposito è infatti necessario precisare che nei casi in cui la conciliazione viene inoltrata da un’Associazione, la percentuale di accordo addirittura supera il 70% mentre se l’istanza viene presentata da un professionista oltre il 70% delle controversie si conclude invece con un mancato accordo. Numeri, questi, che dimostrano ancora una volta la centralità e l’importanza del ruolo delle Associazioni. 
Altra questione in sospeso, che riguarda tuttavia il legislatore, è l’Albo Nazionale dei Venditori di cui da anni chiediamo l’istituzione. Nei Report di Arera sono state prese in considerazione le aziende con oltre 50mila clienti: ciò significa lasciare fuori qualche centinaio di società più piccole, che spesso sono anche le più aggressive dal punto di vista commerciale. Continuiamo quindi a sostenere la necessità di creare un Albo come strumento di garanzia e di tutela del consumatore. 
Ultimo ma non meno rilevante elemento è quel 92% di clienti che risultano poco o per nulla informati sull’argomento: si tratta di una percentuale che conferma l’assoluta necessità di una campagna istituzionale che come Federconsumatori invochiamo tempo e che informi e promuova la conciliazione presso i cittadini. 
 

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