In Acqua, Energia, Gas e Rifiuti, Comunicati

E’ stato appena reso noto da ARERA il consueto aggiornamento delle tariffe di energia elettrica e gas relative al II trimestre 2020: -6,7% per il gas e +3,3% per l’elettricità. Diminuzioni dettate dalla forte riduzione delle quotazioni all’ingrosso determinata dai bassi consumi dovuti all’emergenza Coronavirus.

Alla luce di tale andamento per l’elettricità la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° ottobre 2019 e il 30 settembre 2020) sarà di circa 496 euro con un risparmio di circa 69 euro annui rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per il gas, invece, la spesa della famiglia tipo ammonterà a circa 1.006 euro, con un risparmio di circa 139 euro annui. In riferimento all’anno scorrevole, il risparmio complessivo sarà quindi di 212 euro/anno.

In una fase tanto difficile come quella attuale, in cui le famiglie sono fortemente provate dal punto di vista sanitario, economico e sociale a causa delle ripercussioni dell’epidemia ancora in corso, un contenimento della spesa per le utenze è sicuramente positivo. Già prima dell’emergenza sanitaria nel nostro Paese si configurava una seria problematica di povertà energetica e le conseguenze della pandemia non fanno che peggiorare la situazione. Proprio alla luce di tali premesse, però, appare iniquo l’aumento del costo dell’energia elettrica, le cui bollette sono ancora gravate da quegli oneri di sistema di cui da tempo chiediamo la revisione.

Abbiamo già espresso apprezzamento per l’intervento di ARERA in merito alla sospensione dei distacchi nel periodo del lockdown e alla proroga dei termini per il rinnovo dei bonus sociali di energia, gas e servizio idrico, ma ciò non deve far passare in secondo piano la assoluta necessità di provvedimenti ancora più incisivi.

I cittadini hanno bisogno di risposte concrete e il Governo è tenuto ad intervenire per aiutare in primis le famiglie che continuano a dover affrontare enormi ostacoli e incertezze, soprattutto nel caso dei cittadini in cassa integrazione e privi di occupazione.

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