Al peggio non c’è mai fine: un luogo comune, forse, che purtroppo è diventato invece la dura realtà per gli utenti dell’energia elettrica.
Non bastava che, all’indomani dell’abolizione del mercato tutelato, questi ultimi fossero lasciati in pasto a un libero mercato che li costringe a pagare di più rispetto al passato (e sicuramente di più rispetto a molti altri paesi europei), non bastavano neanche le bollette sovraccaricate di oneri impropri a cui il Governo vorrebbe aggiungerne altri. A peggiorare il quadro giungono le evidenze di una indagine conoscitiva di Arera, che, nel valutare di esiti dei mercati elettrici nazionali ad asta con consegna a breve termine nel biennio 2023-2024, denuncia prezzi apparentemente artificiosi e gonfiati, che hanno determinato un danno per gli utenti di ben 5 miliardi di euro. Un abuso a tutti gli effetti, ancora più grave perché giunge in un momento storico in cui i cittadini sono stati colpiti da forti aumenti (a causa dei rincari delle materie prime) e perché sfrutta la disparità informativa e la complessità (ai limiti dell’incomprensibilità) di un mercato spesso volutamente astruso.
Chiediamo chiarimenti urgenti in merito alla questione messa in evidenza da Arera: è necessario attivare ulteriori verifiche, identificare le responsabilità delle aziende e sanzionarle in maniera esemplare, disponendo opportuni e adeguati ristori per gli utenti.
Riteniamo necessario, inoltre, un intervento di Agcm, del Governo e delle Commissioni Parlamentari competenti: una vicenda così grave non può e non deve passare in sordina, ma deve essere approfondita con ogni mezzo, perché rappresenta un inaccettabile precedente a danno dei consumatori.