In Comunicati, Salute

Finalmente l’Aifa, dopo le nostre numerose segnalazioni e denunce, ha dato il via al piano per l’eradicazione dell’epatite C.

Una scelta importante, con la quale l’Aifa dice addio ai due medicinali più usati fino ad ora contro questa malattia (Harvoni e Sovaldi di Gilead). Per trattare con l’azienda un terzo farmaco che sta esser lanciato sul mercato, in grado di curare tutti i genotipi dell’infezione.

L’accordo si sta estendendo, intanto, anche ad altri produttori che hanno allargato il mercato.

Una politica che, a nostro avviso, va ora estesa a tutti i farmaci costosi. Quelli che molti pazienti sono costretti a reperire all’estero, visto che non ne possono sostenere i costi in Italia.

È fondamentale e doveroso intervenire sul costo eccessivo di farmaci e trattamenti, garantendo a tutti i malati l’accesso alle terapie innovative e maggiormente efficaci. I farmaci salvavita sono un diritto che ve garantito a tutti i pazienti. Per questo il loro costo deve mantenersi su livelli accessibili.

Inoltre è ora che l’Aifa dia chiari segnali in direzione di una maggiore diffusione e promozione dei farmaci equivalenti. Al Governo, invece, chiediamo di dare il via libera, finalmente, alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C, provvedimento ingiustamente stralciato dal Ddl Concorrenza.

I benefici di tali operazioni per il Servizio Sanitario Nazionale e per la salute dei cittadini sarebbero estremamente importanti, consentendo di eliminare l’allarmante gap che si fa sempre più profondo nel nostro Paese, tra chi può accedere a cure e terapie perché ha una sufficiente disponibilità economica e chi invece vi deve rinunciare.

La svolta importante sull’epatite C segna una apertura in direzione dell’accesso alle cure.

Ieri sono stati diffusi, infatti, i nuovi criteri per arruolare i pazienti ai quali dare il trattamento gratis. Fino ad ora potevano accedere al trattamento solo coloro che avevano un’infezione in fase avanzata (un’assurdità contro la quale ci siamo scagliati sin dal primo momento), tra l’altro a un costo oneroso per il sistema sanitario (circa 14mila euro a paziente). Ora, il “Piano di eradicazione dell’epatite C” annunciato ieri dall’Agenzia del farmaco e voluto dal Ministro Lorenzin prevede il trattamento di circa 80mila persone all’anno per tre anni. Lo stanziamento totale previsto è di un miliardo e mezzo di euro.

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