In Banche e Assicurazioni, Comunicati

Sono ancora molti i risparmiatori che, nonostante abbiano presentato tempestivamente la domanda di accesso al Fondo Indennizzo Risparmiatori, a distanza di 18 mesi non sono ancora riusciti a ottenere l’indennizzo richiesto.

La normativa sul FIR sta mostrando ancora una volta limiti ed imperfezioni, gettando nello sconforto migliaia di risparmiatori che, oggi, non sono rientrati in possesso dei propri risparmi.

Motivo di tali inaccettabili ritardi sono, spesso, le richieste di integrazioni documentali difficili da soddisfare da parte del cittadino, poiché riferite a documentazione inesistente o irrecuperabile, oppure ad atti già depositati insieme alla domanda.

A questo si aggiungono calcoli liquidatori inesatti, nonché qualche rigetto, in assenza di qualsiasi spazio di interlocuzione, delle istanze dei risparmiatori per presunto superamento dei limiti reddituali e patrimoniali.

Da mesi chiediamo chiarimenti e disponibilità al dialogo a Consap e al MEF, allo scopo di poter affrontare in modo condiviso e tempestivo i problemi emersi nella gestione delle molte posizioni ancora aperte, forfettarie e ordinarie, che Federconsumatori ha in carico, a cui si aggiungono i problemi segnalatici dalle persone che hanno agito autonomamente.

“Alla luce di queste gravi difficoltà, Federconsumatori ha rinnovato e ribadisce la richiesta di incontro urgente con Consap e MEF, al fine di poter delineare con rapidità un percorso chiaro e inequivocabile che porti alla più veloce e semplice definizione delle molte posizioni ancora aperte. In tal senso sono chiamati a contribuire anche gli Istituti di credito interessati, che possono e devono svolgere un ruolo determinante di facilitatori, ai fini della risoluzione della pratica.” afferma Michele Carrus Presidente Federconsumatori.

Federconsumatori, pur valutando ogni possibile percorso di tutela dei diritti dei risparmiatori, ritiene fondamentale considerare l’opportunità di mettere in campo soluzioni conciliative, alternative a quelle offerte dalla giustizia ordinaria, che sconta tempi troppo lunghi e, in molti casi, elevati costi di accesso.

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