Federconsumatori accoglie con favore l’apertura dell’istruttoria avviata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di Philip Morris Italia per una possibile pratica commerciale scorretta nella promozione dei prodotti cosiddetti “senza fumo”.
Le espressioni utilizzate dall’azienda – come “senza fumo”, “un futuro senza fumo” o “prodotti senza fumo” – rischiano infatti di trasmettere ai consumatori un messaggio ambiguo, inducendo a ritenere che tali prodotti siano del tutto privi di rischi e non dannosi per la salute.
Tali diciture, sostiene l’Autorità, possono risultare fuorvianti per i consumatori, dal momento che si riferiscono a prodotti che, pur in assenza di combustione, non sono invece privi di possibili effetti nocivi per la salute, e comunque possono creare dipendenze.
Una comunicazione che, di fatto, è ingannevole per i cittadini, convinti di acquistare prodotti a rischio zero. Ci auguriamo che l’istruttoria faccia presto luce su eventuali irregolarità e, in caso fossero confermate, sia emessa una sanzione esemplare.
Sulla salute dei cittadini non si gioca e non si lucra.
Il fumo è un problema serio nel nostro Paese: non dimentichiamo che, secondo il recente Report “Soldi (e salute) in fumo”, realizzato da Federconsumatori e Fondazione ISSCON, questa dipendenza pesa non solo sulla salute, ma anche sul portafoglio delle famiglie, per un importo pari a circa 2.080 euro all’anno per un fumatore che consuma un pacchetto di sigarette al giorno, e per una cifra fino a 837 euro per chi fuma sigarette elettroniche.
Dati allarmanti, che non sono accompagnati da sufficienti politiche di prevenzione e sostegno rivolte a chi vuole smettere di fumare.
Non basta, perciò, fermare la pubblicità ingannevole, serve una vera politica di salute pubblica, che informi, prevenga e accompagni i cittadini verso scelte consapevoli e stili di vita più sani.
Federconsumatori continuerà a vigilare affinché la comunicazione commerciale rispetti pienamente i diritti dei consumatori e affinché la tutela della salute resti al centro delle politiche pubbliche, al di là di ogni logica di mercato.
Fumo: bene l’istruttoria Antitrust su Philip Morris. Serve maggiore trasparenza nella comunicazione commerciale e politiche di sostegno ai cittadini che vogliono smettere di fumare.