In Comunicati, Politica Economica

La produzione industriale a settembre segna una contrazione del -0,8% rispetto ad agosto. Su base annua registra invece un incremento del +1,8%.

Un andamento che risente ancora della grave fase di incertezza che riguarda i maggiori indicatori economici, dal tasso di inflazione, ai consumi, all'andamento dell'occupazione.

Il Paese si trova ancora in una situazione allarmante, dove l'elevato livello della disoccupazione gioca un ruolo da protagonista nell'alimentare disuguaglianze e disagi.

La mancanza di opportunità lavorative, specialmente per i giovani, rappresenta il problema più grave e urgente per il nostro Paese.

"L'elevata disoccupazione giovanile, che al Sud raggiunge picchi anche oltre il 60%, deve essere contrastata attivamente attraverso un serio Piano Straordinario per il Lavoro che preveda interventi mirati all'avvio di una nuova fase di sviluppo e di crescita." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Interventi di cui, nella Legge di Bilancio, si vede solo un piccolo accenno.

Per questo è fondamentale integrare le azioni previste in manovra con un Piano Straordinario per il Lavoro che, senza disperdere risorse in mille rivoli, le convogli in investimenti per:

–  innovazione, ricerca e sviluppo tecnologico;

– realizzazione, modernizzazione e messa in sicurezza antisismica delle infrastrutture, specialmente al Sud;

– valorizzazione e qualificazione dell'offerta turistica.

Un'azione concreta che rilanci l'occupazione avrebbe conseguenze positive non solo dal punto di vista economico ma porterebbe vantaggi anche dal punto di vista sociale. I giovani che ora sono costretti a ricorrere all'aiuto di nonni e genitori tornerebbero ad avere prospettive nel proprio Paese, senza essere costretti a gravare sui bilanci familiari o a dover cercare migliori opportunità all'estero. 

Tutto ciò porterebbe nuovo ossigeno alla domanda interna, rilanciando la produzione e lo sviluppo: esattamente ciò di cui ha bisogno l'Italia per lasciarsi alle spalle la crisi che, da troppi anni, opprime prospettive e bilanci.

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