In Comunicati, Politica Economica

L’Istat ha appena comunicato l’aumento della produzione industriale: +0,5% a giugno su base mensile e +1,7% su base annua. Dati positivi, quindi, ma non esattamente entusiasmanti, poiché si tratta di percentuali decisamente contenute: lo stesso Istituto di statistica sottolinea come si tratti del “rialzo tendenziale più contenuto dall'aprile del 2017”. 
Inoltre non si può non tenere in considerazione l’andamento complessivo delle rilevazioni: se anche a maggio c’era stata una crescita, è sufficiente guardare al mese di aprile per individuare un dato negativo. Un andamento altalenante, quindi, che dimostra come persistano gli elementi di fragilità e incertezza che da tempo caratterizzano la nostra economia e che abbiamo già denunciato in altre occasioni, restando purtroppo inascoltati.
Ad ulteriore conferma di un contesto economico ancora critico e zoppicante arrivano anche i dati sul commercio: a giugno le vendite segnano un -0,2% rispetto al mese precedente. Un dato che diventa ancora più significativo se si considera che il calo è dovuto principalmente alla flessione delle vendite dei alimentari, che scendono del -0,9% in valore. Ciò significa, in sostanza, che le famiglie sono ancora costrette a risparmiare anche su un settore di consumo vitale come quello dell’alimentazione. 
E’ evidente che in questo contesto non può concretizzarsi alcuna ripresa. La ripresa deve poggiare su basi solide, che al momento mancano: se ci si ostina a non intervenire con incisività e decisione per restituire nuova linfa alla domanda interna, che sta attraversando una fase di stallo fin troppo lunga, non si riuscirà ad imprimere quella svolta di cui il Paese ha estremo bisogno. 
Naturalmente per intraprendere un cammino in questa direzione è indispensabile partire dall’attuazione di una strategia per rilanciare il mercato del lavoro. 
“Gli investimenti per crescita e sviluppo, gli interventi per ricostruire un sistema occupazionale stabile e di qualità e la redistribuzione dei redditi sono elementi vitali per far ripartire la crescita per consentire una reale ripresa dell’economia.” – dichiara Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori. 
 

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