In Comunicati, Politica Economica

L’inflazione a febbraio, secondo l'Istat, si attesta allo 0,5%, valore minimo dal 2009.

Il dato relativo al cosiddetto "carrello della spesa" si attesterebbe invece allo 0,9%.

Dati, a nostro parere, ancora fortemente sottostimati, che in ogni caso comportano gravi ricadute per le famiglie.

Tali aumenti, infatti, determinano su base annua un aggravio di +319 Euro annui per una famiglia composta da tre persone.

A causa di questi continui aumenti, tra l'altro del tutto ingiustificati, le famiglie si trovano ormai in una situazione estremamente drammatica, che le porta a ridurre e modificare radicalmente i propri consumi.

Basti pensare che, sempre una famiglia di 3 persone, nel 2013 a causa della contrazione del proprio potere di acquisto ha ridotto la propria spesa alimentare di 309 Euro annui.

Le famiglie non tagliano solo sulla spesa, ma anche sulla qualità dei prodotti acquistati.

Un segnale che va considerato in tutta la sua gravità: non bisogna dimenticare, infatti, che la domanda relativa al settore alimentare, per sua natura è considerata generalmente anelastica, vale a dire difficilmente soggetta a modifiche rilevanti. Questo perché si tratta di un settore talmente delicato e vitale che è proprio l'ultimo ad essere intaccato in una situazione di crisi.

"È necessario che il Governo intervenga urgentemente per rilanciare il potere di acquisto delle famiglie e, quindi, rimettere in moto la domanda interna, la cui crisi che dura da molti anni sta riportando effetti sempre più devastanti sull'intero sistema economico." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

 

Inoltre è necessaria una seria azione di controllo e di contrasto alle speculazioni in atto sulle filiere produttive. È soprattutto a causa di tali speculazioni che le famiglie continuano a subire aggravi immotivati, oltretutto dannosi per l’intera economia.

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