In Comunicati, Politica Economica

L’Istat registra, a ottobre, una frenata  del tasso di inflazione, che si attesta al +0,2%.

In crescita, invece, il tasso relativo all’andamento dei prezzi dei beni con maggiore frequenza di acquisto: il carrello della spesa sega, infatti, un tasso del +0,5% (il mese precedente si attestava al +0,4%.

Questo si traduce, per le famiglie, in un aumento generalizzato dei costi, in termini annui, di +64,50 Euro.

Tale dato assume maggiore rilevanza se letto in concomitanza con l’andamento ancora altalenante del commercio, che segna lo stato di difficoltà e di incertezza  in cui si trovano le famiglie.

Il rallentamento della crescita dei prezzi incide sicuramente in maniera positiva su tale dinamica, ma per risollevare realmente, in modo efficace e duraturo la domanda interna, è necessario intervenire potenziando il potere di acquisto delle famiglie, che ancora non cresce in maniera sufficiente a far fronte alla spesa, anche nei settori essenziali.

In tal senso, le famiglie hanno bisogno che diventino al più presto operative misure quali il taglio del cuneo fiscale e le forme di  sostegno quali il bonus figli.

In direzione di una maggiore equità riteniamo necessario operare una rimodulazione delle aliquote IVA, per fare in modo che la tassazione non pesi in maniera eccessiva su alcuni beni di prima necessità che invece vengono considerati “beni di lusso” tassati al 22%. 

È indispensabile, inoltre, avviare un piano capace di dare nuovo slancio al mercato occupazionale con lo stanziamento di investimenti per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione.

Si tratta di operazioni fondamentali per rilanciare il potere di acquisto e dare un nuovo input di crescita all’intero sistema economico.

 

 

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