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Cresce ancora il tasso di inflazione che vola al +11,9%, il livello più alto da marzo 1984.

Anche il tasso relativo al carrello della spesa raggiunge nuovi record, attestandosi al +12,7%, il dato più elevato da giugno 1983. Preoccupano in particolare, oltre ai beni energetici che pesano in larga misura sugli aumenti, passando da +44,5% di settembre a +73,2%, anche i rincari in campo alimentare che raggiungono quota 13,1% (da +11,4% di settembre).

Con l’inflazione così elevata i rincari a carico di ogni famiglia raggiungono cifre da capogiro: +3.546,20 euro annui, di cui +728 euro annui solo nel settore alimentare.

L’insieme di tali rincari pesa in maniera insostenibile sulle spalle dei cittadini, che, sempre più numerosi, lamentano presso i nostri sportelli disagi e difficoltà.

L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha rilevato importanti modifiche nei consumi delle famiglie:

–      16,8% è il calo del consumo di carne e pesce, settori in cui si nota anche uno spostamento verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati;

–      12,9% la percentuale di cittadini che hanno ridotto il consumo di frutta e verdura;

  • 46% sono i cittadini che dichiarano di adottare strategie mirate al risparmio, approfittando di sconti, offerte last minute, acquisto di prodotti vicini alla scadenza con prezzi scontati;
  • 54% i cittadini che hanno adottato strategie anti-spreco, specialmente nel settore alimentare.

 

I rincari e le rinunce colpiscono in maniera disuguale le famiglie e le aree del Paese: è in questo modo che crescono le disparità e le disuguaglianze a svantaggio delle famiglie meno abbienti e delle zone più fragili.

Ecco perché è giunto il momento di intervenire: il Governo dovrà ora passare dalle parole ai fatti, adottando tutte le misure necessarie a fronteggiare efficacemente questa grave situazione, definendo politiche di sostegno alle famiglie, nonché serie azioni di contrasto ad ogni fenomeno speculativo, sul piano nazionale e internazionale. In tal senso abbiamo proposto il rafforzamento dei poteri dell’autorità di vigilanza sui prezzi e l’istituzione degli Osservatori territoriali, con la partecipazione attivi delle Associazioni dei consumatori.

Per calmierare i prezzi è indispensabile, a nostro avviso, una profonda revisione e riforma delle aliquote IVA, attuando una sterilizzazione ed un contenimento su tutti i beni primari: a tal proposito abbiamo elaborato una proposta di revisione delle aliquote su una serie di prodotti essenziali, che genererebbe un risparmio annuo di 531,57 euro a famiglia (quella media di 2,5 componenti).

Si tratta solo di alcuni provvedimenti iniziali, che andrebbero accompagnati dall’ampliamento della platea dei beneficiari del bonus luce, gas e idrico, dalla sospensione dei distacchi per morosità, dalla previsione di una rateizzazione lunga per le bollette: tutte queste misure, che abbiamo proposto al Governo, consentirebbero alle famiglie di affrontare questa delicata fase senza eccessive rinunce e ridimensionamenti dei consumi, che alimenterebbero una pericolosa spirale negativa con pesanti conseguenze sull’intero sistema economico.

Inflazione: il tasso raggiunge livelli mai visti dal 1984.

Con l’inflazione al +11,9% le famiglie dovranno far fronte a ricadute di +3.546,20 euro annui.

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