In Comunicati, Politica Economica

L'Istat conferma il tasso di inflazione per il 2015, che si attesta al +0,1%.

Dopo un inizio d'anno all'insegna della deflazione, pian piano il tasso è cresciuto, per poi tornare a rallentare nell'ultimo trimestre.

Il dato, che registra la flessione di un punto percentuale rispetto al 2014, conferma come la ripresa sia ancora incerta e instabile.

La situazione delle famiglie rimane allarmante, il potere di acquisto è ancora ai minimi storici (-13,4% dal 2008) e, quel che è peggio, le tariffe crescono in maniera del tutto spropositata e ingiustificata rispetto all'andamento del tasso di inflazione.

A fronte di un incremento del tasso di inflazione che negli ultimi 4 anni ha registrato il +4,5% non è ammissibile che si verifichino, nello stesso arco di tempo, aumenti del tutto fuori luogo come quello del servizio idrico, del +22%.

Come è possibile che, solo nell'ultimo anno, le tariffe autostradali aumentino dal 3,45% al 6,5%, mentre l'inflazione nel 2015 aumenta del +0,1%?

"È ora di porre fine a questi intollerabili meccanismi speculativi, che vanno monitorati, contrastati ed eliminati con ogni mezzo." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Queste politiche tariffarie creano seri danni al Paese e all'intera economia: frenano infatti ulteriormente una domanda interna già in profonda crisi.

Per questo chiediamo interventi di controllo e sanzione immeditata per arginare gli aumenti ingiustificati che si registrano in molti settori.

Oltre all'intervento sui prezzi, per una vera e stabile ripresa dell'economia è indispensabile agire sul lavoro.

In tal senso è indispensabile avviare, in assenza di investimenti privati, degli investimenti pubblici per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, per la realizzazione di opere di messa in sicurezza di scuole e ospedali e di modernizzazione di infrastrutture, reti e trasporti. Inoltre è necessario un programma per lo sviluppo e la valorizzazione dell'offerta turistica nel nostro Paese, vera, enorme risorsa che rimane ancora trascurata e sottovalutata.

Rilanciare l'occupazione significa avviare una redistribuzione dei redditi in termini generali: non dimentichiamo, infatti, che ogni disoccupato pesa sulle spalle delle famiglie (nonni, genitori, parenti), che rappresentano la vera forma di welfare con un onere di circa 450 euro mensili.

Post suggeriti