In Comunicati, Politica Economica


I dati diffusi oggi dall'Istat non lasciano intravedere alcun segnale stabile di ripresa.


Il Pil annuo si attesterà al +0,7%, nel 2016 al +1,2%.


La disoccupazione, invece, registrerà, sempre secondo le stime, un "moderato calo" attestandosi sempre su livelli gravissimi al 12,5%.


L'inflazione proseguirà la sua fase di stallo, rimanendo prossima allo zero, al +0,2%.


Anche per quanto riguarda i consumi la "ripresa" annunciata del +0,5% risulta ancora irrisoria ed insufficiente rispetto alla contrazione registrata in questi anni.


Basti pensare che nell'ultimo triennio la diminuzione dei consumi delle famiglie ha registrato un impressionante calo del -10,7%, pari a circa 78 miliardi di Euro in meno sul mercato.


"Guardati nel loro complesso, tali dati restituiscono un quadro allarmante, ancora ben lontano dalla ripresa annunciata, in modo irresponsabile e prematuro, da molti." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.


È evidente che il potere di acquisto delle famiglie ridotto ai minimi termini incide ancora pesantemente sull'intero andamento del sistema economico.


Per fronteggiare tale situazione e lasciarsi alle spalle, una volta per tutte, la crisi, è indispensabile agire concretamente ed urgentemente per la ripresa dei redditi ed il rilancio della domanda interna.


La via maestra per fare ciò è avviare un Piano Straordinario per il Lavoro che sia realmente in grado di dare nuove prospettive e redditi stabili a giovani e no in cerca di un'occupazione.


In tal senso è necessario rilanciare gli investimenti per lo sviluppo tecnologico, avviare la modernizzazione delle infrastrutture, attuare la messa in sicurezza degli edifici pubblici e lanviare un piano dettagliato per incentivare il turismo.    

 


Tale piano avrà effetti positivi, più in generale, sulle famiglie, dal momento che alleggerirà le spalle di genitori, nonni e parenti che, ad oggi, si fanno carico di mantenere figli e nipoti che non riescono a trovare un'occupazione o l'hanno persa.

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