In Comunicati, Politica Economica

L’Istat annuncia oggi la ripresa della fiducia dei consumatori, con molti “ma”.

Il primo riguarda la componente economica, che registra una diminuzione, ma soprattutto, per il quarto mese consecutivo, peggiorano le aspettative sulla disoccupazione.

Si tratta quindi di un dato da valutare con le dovute precauzioni, tenendo conto dei segnali negativi che ancora provengono dai principali indicatori economici, a partire dall’andamento occupazionale e da quello dei consumi.

L’andamento dei saldi, peggiore e più prudente del previsto, restituisce chiaramente l’idea della situazione in cui si trovano le famiglie: incoraggiate dalle affermazioni ottimistiche del Governo, ma ancora caute nelle abitudini e nei consumi.

“Alla luce di tale tendenza si conferma che la preoccupazione e la vera priorità continua ad essere l’occupazione. Per questo è necessario un serio intervento mirato al rilancio ed alla redistribuzione dei redditi, altrimenti non si abbatte il debito e la crescita rimarrà sempre al di sotto delle aspettative ed ai livelli pre-crisi.” – sostiene Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.

Per questo torniamo a rivendicare un Piano Straordinario per il Lavoro destinato a creare opportunità di crescita, attraverso lo stanziamento di investimenti per la ricerca, lo sviluppo e la modernizzazione.

La ripresa del mercato del lavoro determinerebbe un miglioramento sensibile della condizione delle famiglie, oggi costrette spesso a fornire supporto e sostegno a parenti giovani e meno giovani in cerca di occupazione, provvedendo al loro sostentamento (con una spesa di circa 450 Euro al mese).

Se il tasso di disoccupazione si attestasse ai livelli pre-crisi, ovvero al 6%, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che il potere di acquisto delle famiglie registrerebbe un incremento di circa +40 miliardi di Euro l'anno. Incremento che, rimettendo in moto la domanda interna, determinerebbe una ripresa della produzione, dando un ulteriore impulso alla crescita occupazionale.

Per questo, ribadiamo che tale intervento è fondamentale ed improcrastinabile se si vogliono gettare solidi presupposti per la crescita, restituendo prospettive e opportunità al Paese.

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