In Comunicati, Politica Economica

Ancora incertezze sulle clausole di salvaguardia, il cui spettro credevamo, anzi speravamo fosse debellato del tutto.

Secondo le recenti anticipazioni sembrerebbe che, ancora una volta, nella manovra non vengano cancellate definitivamente, bensì rimarrebbe l'ultimo, il più grave, step previsto dalle precedenti manovre, aggravato da un +0,9% nel 2019.

In pratica rimarrebbe il passaggio dell'IVA dal 10 al 13% e dell'IVA ordinaria dal 22 al 25% nel 2018 ed al 25,9% dal 2019.

"Un brusco, dissennato, violento e scriteriato colpo verrà così inferto all'intero sistema economico. Le cui ricadute saranno catastrofiche per i cittadini." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

La "minaccia" dell'aumento dell'IVA, oltre a causare pesanti ripercussioni sulle scelte e sui comportamenti delle famiglie, getta gravi ombre sullo sviluppo economico. Un fardello che di certo non giova alle condizioni già precarie della nostra economia.

Per questo è indispensabile trovare le coperture per scongiurare questo pericolo imminente, magari agendo in maniera più determinata sulla lotta all'evasione fiscale: la voluntay disclosure bis non è sufficiente in tal senso, davvero vogliamo fare affidamento solo sulla volontà di "redenzione" di chi ha evaso capitali all'estero?

 

Ecco, nel dettaglio, le ricadute economiche dirette ed indirette per i cittadini:

 

a) Ricadute dirette IVA

 

Ricadute IVA dal 10 al 13%

   

 

Famiglia media

 €       266,00

   

 

 

 

 

 

 

 Ricadute IVA dal 22 al 25%

…e poi al 25,9%

 

totale

Famiglia media

 €        396,00

 €     68,23

 

 €      464,23

             

 

b) Ricadute indirette per l'aumento dell'IVA su gas, elettricità (utilizzati da impianti ed esercenti), carburanti (utilizzati per il trasporto delle merci) a regime: +52 Euro annui a famiglia.

 

Totale ricadute (a+b): +782 Euro annui a famiglia (considerando la famiglia media Istat).

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