In Comunicati, Politica Economica

Ancora un segnale da parte dell’ISTAT della situazione di crisi in cui versa il nostro Paese.

A dimostrarlo sono proprio oggi le stime dell'Istat, sul PIL, che si aggiungono a quelle negative  sulla produzione industriale e sui dati drammatici della disoccupazione (11,6 %) soprattutto giovanile.

Ancora oggi i consumi interni stentano a ripartire, confermando tutta l'incertezza e l'instabilità di una ripresa che sembra ancora troppo lontana.

La domanda interna, infatti, risente da tempo di una grave crisi: basti pensare che nel quadriennio 2012-2013-2014-2015 ha subito una contrazione del -9,7%, pari ad una diminuzione complessiva della spesa delle famiglie di circa 71 miliardi di Euro.

Una crisi talmente profonda, dalla quale in assenza di interventi concreti è difficile uscire.

"Non vediamo quindi segnali di una vera ripresa. Vorremmo che il Governo agisse seriamente in tal senso, per dare nuovo impulso alla crescita e dare vere prospettive di sviluppo alla nostra economia.

Un rilancio che non può prescindere da quello sul fronte occupazionale, per creare nuovi redditi ed alleggerire il carico delle famiglie, che attualmente rappresentano le uniche forme di welfare impegnate a sostenere figli e nipoti disoccupati, con relativa forte perdita del loro potere di acquisto. In assenza di investimenti privati è lo Stato che deve intervenire per creare nuova occupazione e spronare lo sviluppo.

È in questa direzione che devono essere convogliate tutte le risorse pubbliche, se necessario anche ricorrendo alla vendita del 10% delle riserve auree.

Solo attraverso un Piano Straordinario per il Lavoro – basato su investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, per la realizzazione di opere di messa in sicurezza di scuole e ospedali e di modernizzazione di infrastrutture, reti e trasporti, nonché per lo sviluppo e la valorizzazione dell'offerta turistica nel nostro Paese – sarà possibile imprimere una vera svolta alla nostra economia- dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

 

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