In Comunicati, Politica Economica

Come preannunciato, i dati sull’andamento dell’economia del nostro Paese rivelano scenari allarmanti. Il PIL del IV trimestre 2018 segna -0,2% portando l’Italia in recessione tecnica.

Si tratta del peggior risultato da 5 anni. Un dato che desta estrema preoccupazione e che dovrebbe richiamare alla responsabilità tutti i membri del Parlamento. Allarme accresciuto dal fatto che, al di là dei continui proclami, il Governo nella Manovra di Bilancio non ha saputo dare alcuna risposta a tale andamento in termini di investimenti per la crescita e lo sviluppo.

A peggiorare la situazione si aggiunge la minaccia delle clausole di salvaguardia che, se non saranno scongiurate, porteranno l’IVA ordinaria al 22,3% nel 2020, al 23,8% nel 2021, con un aumento “per ciascuno degli anni successivi” del +1,5%.

Nel 2021 ha calcolato l’Osservatorio Nazionale della Federconsumatori che gli aumenti sull’aliquota ordinaria saranno di +192,00 Euro annui per una famiglia media e +224,00 Euro per una famiglia di 3 componenti.

Aumenti destinati a crescere di anno in anno del +1,5%… fino a data da destinarsi. Una vera e propria zavorra che pesa sulle famiglie, già alle prese con le conseguenze di una crisi che il Paese non riesce a lasciarsi alle spalle.

“È ora di voltare pagina. – Afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori – per questo saremo in piazza il 9 febbraio per rivendicare misure veramente efficaci e utili a rimettere in moto l’economia italiana.”

Il primo passo in questa direzione è lo stanziamento di investimenti per la messa in sicurezza e modernizzazione delle infrastrutture, nonché per lo sviluppo tecnologico, che consentirebbero di imprimere un nuovo slancio al mercato del lavoro.

Non devono passare inosservati, infatti, tra i dati pubblicati oggi dall’Istat sull’andamento occupazionale, l’aumento dei disoccupati nel IV trimestre del 2,4% e l’aumento della disoccupazione giovanile al 31,9%, dati che testimoniano come questo versante richieda sforzi ed interventi che vadano ben oltre misure di carattere assistenziale.

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