In Comunicati, Politica Economica

Nonostante le molte rassicurazioni, rimane ancora irrisolto il nodo delle clausole di salvaguardia.

Ne abbiamo chiesto, da sempre, l'abolizione. Ma, tra rinvii e annunci, non si ha certezza circa l'individuazione delle coperture necessarie all'eliminazione definitiva di tali clausole per il 2017 e per il 2018.

"Gli annunci ed i generici impegni del Governo non sono più sufficienti, è necessario dar seguito alle rassicurazioni attraverso fatti e provvedimenti concreti." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti – Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Eliminare le clausole di salvaguardia è una priorità assoluta per il Paese.

Infatti, secondo quanto calcolato dall'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, le clausole previste dalla passata Legge di Stabilità avrebbero effetti disastrosi sull'intera economia.

 

Clausole di salvaguardia attive post DDL di stabilità 2016

                                                                                                                                                                                               

 

2016

2017

2018

2019

Incremento aliquota IVA dal 10% al 13% dal 2017

(art. 3, c. 2, lett. a)

0

6.957

6.957

6.957

Incremento aliquota IVA dal 22% al 24% dal 2017

(art. 3, c. 2, lett. b)

0

8.176

8.176

8.176

Incremento aliquota IVA dal 24% al 25% dal 2018

(art. 3, c. 2, lett. b)

0

0

4.088

4.088

Incremento accise sui carburanti dal 2018

(art. 3, c. 2, lett. c)

0

0

350

350

Totale aumenti dell'IVA e delle accise

0

15.133

19.571

19.571

 

 

Tra ricadute dirette (vale a dire l'aumento dei prezzi) ed indirette (dovute all'effetto moltiplicatore che l'aumento dei costi di produzione e di trasporto produrrebbe sull'intero sistema dei prezzi, incrementando quindi anche quelli dei beni primarie con IVA al 4%), ogni famiglia a regime si troverebbe a fare i conti con un aggravio di ben +842 Euro annui.

Un aggravio che le famiglie e l'intero sistema economico, afflitto ancora da una carenza cronica di domanda, non si possono permettere.

Le conseguenze sarebbero insostenibili: comporterebbero infatti una ulteriore contrazione della domanda interna, già oggi molto debole e porterebbero a una nuova forte caduta produttiva e del mercato occupazionale, entrambi versanti che oggi come mai hanno bisogno di un nuovo slancio verso la ripresa.

Per questo è indispensabile individuare le coperture necessarie per evitare che tali clausole vengano applicate, né nel 2017 né mai, se necessario ricorrendo anche a misure eccezionali come la vendita di parte delle risorse auree.

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