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Anche quest’anno il C.R.E.E.F. – Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione Federconsumatori ha realizzato un’indagine sul costo dei rifiuti, presentata nel corso di un convegno a Palermo. La scelta del luogo dell’evento non è casuale: la città, infatti, è particolarmente sensibile alla questione rifiuti, che presenta criticità.

Dalle rilevazioni è emerso che nel 2012 le tariffe hanno subito aumenti consistenti in numerose città. L’analisi è stata effettuata operando una macrodistinzione tra i comuni che applicano la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) e quelli che adottano la TARSU (Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani).

Per quanto riguarda i primi, il campione è costituito da 24 città e l’importo medio annuo (per una famiglia di 3 persone in un appartamento di 100 mq) ammonta a 245,52 euro. La città più cara è Roma – con una media di 378 euro annui – seguita da Venezia (349 euro) e Alessandria (338 euro). 

Per i comuni che adottano la TARSU, invece, l’importo medio annuo si attesta sui 252,23 euro. La città più cara è Napoli, dove mediamente il costo annuo della tassa (per un nucleo familiare di 3 persone in un appartamento di 100 mq) raggiunge quota 529 euro. Seguono Olbia e Trieste, rispettivamente con 313 euro e 309 euro. 

Per il 2013, purtroppo, non prevediamo miglioramenti. Infatti l’entrata in vigore della TARES provocherà un aumento medio di +45,75 euro (+45,78 euro nei comuni che fino ad ora hanno applicato la TIA e +45,73 euro nelle città che adottavano la TARSU). Il Governo ha fatto slittare a fine anno il pagamento del nuovo tributo ma, come abbiamo già sottolineato, un rinvio di pochi mesi non aiuterà le famiglie ma anzi farà coincidere il pagamento della TARES con altre pesanti scadenze fiscali, come l’IMU e il conguaglio IRPEF.

“Fissare le scadenze di imposte gravose a dicembre inciderà negativamente sui consumi del prossimo anno, poiché i cittadini dovranno compiere grandi sacrifici per pagare queste tasse e non avranno la possibilità di spendere altro denaro.” – dichiara Mauro Zanini, Vicepresidente Federconsumatori.

E’ necessario, dunque, rimandare la TARES al 2014 e modificarla in modo da renderla equa e sostenibile per imprese e famiglie, prevedendo compensazioni per le fasce sociali più deboli.

Nel frattempo sono altrettanto urgenti interventi che consentano di superare i ritardi sul fronte della raccolta differenziata, del riciclo e del riutilizzo dei materiali per rilanciare lo sviluppo di un sistema industriale nel settore.

 

QUI DI SEGUITO, IN ALLEGATO, E' DISPONIBILE L'INTERA INDAGINE.

 

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