In Acquisti e E-commerce, Comunicati

L’adozione di provvedimenti che disciplinano i saldi invernali eccessivamente differenziati su base regionale rischia di produrre caos e disorientamento, sia tra gli operatori del settore che tra i consumatori.

La Liguria, ad esempio, ha prodotto un atto che sposta di un mese dell’inizio dei saldi, vietando nel contempo le promozioni nei due mesi precedenti. Altre regioni stanno esaminando il rinvio dei saldi, ma eliminando ogni divieto rispetto alle promozioni.

Questa grande differenza da regione a regione, oltre a creare smarrimento, avrà come effetto quello di incentivare la mobilità tra territori, alla ricerca dell’offerta più conveniente, con gravi ripercussioni e rischi in tempo di pandemia.

È necessario ricercare, nell’ambito delle scelte regionali, la maggiore uniformità di condizioni possibile, salvaguardando al tempo stesso il diritto dei cittadini a promozioni trasparenti e corrette.

Una differenza così marcata dei periodi in cui si svolgono le vendite a saldo, così come la sovrapposizione con le offerte promozionali di altro tipo rischiano di snaturare la concezione stessa dei saldi, riferiti a prodotti rimasti invenduti nella stagione passata, dando adito a false offerte su prodotti che non rientrano in tale tipologia: ad esempio risulte di magazzino o capi che non sono mai stati venduti ad un prezzo maggiore.

È necessario che il Governo e gli enti locali facciano ordine in questa materia, per non creare incertezze nei cittadini e sfiducia nei confronti di dubbie promozioni: per questa via non si farebbe altro che danneggiare ulteriormente il comparto del commercio, già in ginocchio a causa della pandemia.

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