In Comunicati, Salute

Quante volte avete sperato di poter “saltare” le lunghe attese al Pronto Soccorso? Al Policlinico San Marco di Zingonia, in provincia di Bergamo, sarà possibile. È stata introdotta, infatti, una doppia via di accesso: una gratuita ed una a pagamento, con priorità di visita, ovviamente, per quest’ultima. Una scelta che lascia stupefatti e suscita allarme, oltre a creare un pericoloso e inaccettabile precedente.

Il Policlinico San Marco è una struttura privata accreditata al SSN del Gruppo San Donato, una delle aziende più grandi che operano in Lombardia ed Emilia-Romagna. Con questa azione, oltre che sancire un ulteriore passo verso la privatizzazione della sanità lombarda, si strumentalizzano a proprio vantaggio, le mancanze della sanità pubblica che da tempo denunciamo, a partire dal sistema dell’emergenza-urgenza.

La mancanza di medici di medicina generale e le carenze strutturali della medicina territoriale, che in molti casi generano la confluenza di bisogni di salute nei Pronto Soccorso, non si risolvono creando corsie preferenziali. L’accesso alle cure è e deve rimanere libero, universale e gratuito: non è accettabile da nessun punto di vista che chi può permettersi di pagare 149 euro per accedere in tempo reale alle strutture sanitarie possa curarsi, mentre chi non ha questa possibilità economica è costretto ad attendere lunghe ore, magari sulle barelle delle ambulanze, con gravi disagi ed il fermo improprio dei mezzi di soccorso.

Non possiamo concepire questa concezione classista del sistema sanitario, a maggior ragione in un momento in cui le fasce più deboli della popolazione, soprattutto gli anziani, soffrono per una crisi economica che li vede talvolta costretti a scegliere tra cure e spesa quotidiana.

Preoccupa, inoltre, l’effetto deflagrante che tale scelta può innescare, non solo in Lombardia. In un Paese dove la spesa sanitaria privata ammonta già a circa 40 miliardi di euro, offrire il “saltacoda” al Pronto Soccorso non farà altro che accrescere disparità nell’accesso alle cure, con effetti distorsivi su un Sistema sanitario pubblico sempre più impoverito da tagli di risorse e carenza di personale, alimentando visioni liberiste che foraggiano il mercato della salute.

Chiediamo a Regione e Governo, garanti del diritto universale alle cure per tutti i cittadini, di disinnescare sul nascere “il modello Zingonia”, preludio di una visione di sanità ultra liberista che viola i principi fondanti del sistema sanitario pubblico.

Federconsumatori, in tal senso, è tra i promotori della manifestazione nazionale “La Via Maestra. Insieme per la Costituzione”, che si terrà a Roma il 7 ottobre, per manifestare a tutela dei diritti costituzionalmente garanti e contro una sanità-differenziata, oltre che per appartenenza geografica anche per censo, e contro inaccettabili business sanitari.

Proprio per affermare il diritto alle cure e denunciare i fenomeni distorsivi che si annidano nel governo della sanità di molte realtà, Federconsumatori ha lanciato la campagna nazionale “stop liste di attesa” a tutela del diritto alla salute e ad una sanità efficiente ed universale. Inoltre, per contrastare la prevalenza del privato sul pubblico nella sanità lombarda, Federconsumatori Lombardia si è fatta co-promotrice, assieme a molte realtà sindacali, dell’associazionismo e del terzo settore, della richiesta di 3 referendum regionali per affermare la centralità del sistema sanitario pubblico ed il diritto costituzionale alla salute.

Salute: no al modello Zingonia, no alla nuova frontiera lombarda di una sanità a doppia velocità. Non è creando corsie preferenziali che si risolveranno le carenze del sistema sanitario.

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