In Comunicati, Salute

Anche quest’anno l’emergenza sovraffollamento dei Pronto Soccorso non ha trovato risposte e soluzioni adeguate, nonostante fosse da tutti  giudicata ampiamente prevedibile.

Da  settimane, infatti,  si moltiplicano le notizie di ambulanze bloccate, di  corsie strapiene di pazienti costretti ad attendere anche per giorni "posteggiati" su precarie barelle, panche e sedie. 

Una situazione che rispecchia la cronica incapacità degli ospedali di rispondere alla domanda di cura dei cittadini, derivante dal drastico taglio alle risorse. Le strutturali carenze di posti letto, il picco annuale della influenza e il conseguente aumento delle malattie respiratorie, determinano condizioni devastanti per i cittadini, che ogni anno incontrano un numero sempre maggiore di difficoltà nel ricevere cure primarie.

Non esistono giustificazioni ammissibili per cui uno Stato non riesca a garantire un diritto fondamentale e costituzionalmente sancito come quello alla salute.

Ci troviamo di fronte a condizioni inaccettabili da ogni punto di vista: perché compromettono  la salute e la dignità dei cittadini malati, pregiudicano il  buon esito delle cure, moltiplicano i contenziosi legali e danneggiano il nostro Servizio Sanitario Nazionale.

Per questo è indispensabile individuare con urgenza soluzioni organizzative utili ad  evitare questo intollerabile caos Pronto Soccorso: da liste di attesa dai tempi "sostenibili" alla creazione di presidi territoriali, dalla definizione di percorsi diagnostici pianificati alla disposizione di sistemi di cure extraospedaliere.

Dall'altro lato è necessario il massimo impegno anche per limitare il ricorso al Pronto Soccorso, riservandolo solo ai casi più gravi. Spesso i cittadini, in mancanza di strutture dedicate, in presenza di liste di attesa dai tempi intollerabili e non potendosi permettere il ricorso a costose cliniche private, si trovano costretti ad intasare i Pronto Soccorso anche per casi che non costituiscono una vera emergenza.

 


 

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