In Comunicati, Salute

Le decisioni assunte dal Governo in ambito sanitario sono testimonianza di una gravissima sottovalutazione dello stato del Servizio Sanitario Nazionale.

Questione che va aldilà della pandemia e del carico di vittime che ogni giorno piangiamo.

Di fronte a queste morti e a quelle “nascoste” perché molte cure sono state sospese a causa della pandemia, non basta la commozione di una Nazione, ma serve il coraggio di scelte radicali che spazzino via i tanti luoghi comuni nelle scelte del Governo, che sono assolutamente al di sotto delle necessità del Paese.

Ci sembra impossibile che in intere aree del Paese curarsi è diventato un salto ad ostacoli, che la medicina del territorio sia drammaticamente al di sotto delle necessità del Paese, che non bastano le grandi eccellenze di cui il Paese dispone se non si danno risorse sufficienti per un grande salto in avanti nell’assunzione di infermieri, medici e ricercatori.

Le previsioni di spesa in bilancio per la sanità e le stesse anticipazioni sul Next Generation UE sono drammaticamente insufficienti.

Stentiamo a credere che questa consapevolezza non alberghi nella coscienza di un Governo e di un Parlamento che non mette in bilancio e non destina somme adeguate al settore con il Recovery Plan e contemporaneamente non utilizza i 36 miliardi messi a disposizione dal MES dedicato alla sanità in nome di “calcoli elettorali”, parole d’ordine senza senso e ideologismi di varia natura.

“Come si può perdere intere settimane a dibattere se e come aprire gli impianti sciistici o regolare gli spostamenti per festeggiare il Natale di fronte al fatto che 62 mila persone, uomini e donne di ogni età, hanno perso la vita. Con essi non è morta solo la pietà ma la ragionevolezza di classi dirigenti che hanno smarrito le capacità di comprendere quale sia la centralità a cui deve rispondere la politica: le persone e le loro vite”– dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.

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