In Comunicati, Politica Economica

Al rientro dalle ferie, per quei pochi che se le sono potute permettere, una brutta sorpresa aspetta le famiglie.

L'autunno alle porte, infatti, porterà con sé anche una pesante stangata in termini di prezzi, tariffe e costi da sostenere.

Tra Settembre – Ottobre e Novembre, infatti, sono molte le spese che le famiglie dovranno sostenere. L'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato l'importo di tale costo, senza considerare gli aumenti delle singole voci relative a prezzi e tariffe, ma solo l'impatto complessivo della spesa "autunnale". (N.B. tale importo non comprende le spese correnti per alimentazione, abbigliamento, ecc.).

 

 Stangata autunnale 2014

Settembre – Novembre


 

Scuola (libri + metà del corredo)

 €          779,25

TASI

 €          231,00

Bollette (acqua, luce, gas, telefono)

 €          460,77

Tari (seconda rata)

 €          156,35

Riscaldamento

 €          285,00

TOTALE

 €       1.912,37

 

 

E, laddove le famiglie avessero figli che frequentano il tempo pieno, a tali voci si aggiunge anche la mensa scolastica, per un totale di circa 205,50 Euro per tale periodo.

Per non parlare, inoltre, di chi ha un figlio che frequenta l'università, che dovrà sostenere anche la prima rata delle tasse, per un importo medio di 326 Euro.

Una spesa insostenibile per le famiglie, il cui potere di acquisto è ai minimi storici, diminuito di oltre il -13,4% dal 2008 ad oggi.

È evidente che tale cifra non si limiterà a riportare ripercussioni estremamente negative sulle condizioni delle famiglie, ma inciderà in maniera sempre più grave sull'intero andamento della domanda di mercato, trascinando ulteriormente al ribasso i consumi e l'intero apparato produttivo.

"Bisogna intervenire con urgenza per spezzare la grave spirale depressiva in cui la nostra economia langue ormai da anni." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

 

Per questo è indispensabile avviare un piano straordinario per il rilancio occupazionale, attraverso investimenti per lo sviluppo tecnologico, la ricerca e l'allentamento del patto di stabilità con gli enti locali per consentire la ripresa di interventi di modernizzazione e messa in sicurezza, a partire dalle strutture scolastiche ed ospedaliere. 

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