In Acqua, Energia, Gas e Rifiuti, Comunicati

Scade oggi, in molti Comuni, il termine per pagare la Tares e la relativa maggiorazione per la copertura dei servizi indivisibili (sono pochi, infatti, i comuni che hanno rispettato i termini di dicembre o che hanno fatto slittare la scadenza al 31).

Tra rinvii, code, confusione e bollettini che in molti casi ancora non risultano pervenuti, il pagamento TARES per molti cittadini è stato (o è tuttora) una vera odissea.

Ricordiamo a tutti quei cittadini che non avessero ancora ricevuto il bollettino per un ritardo dovuto all’amministrazione comunale, non dovrà pagare alcuna penale (come già annunciato siamo pronti ad avviare i ricorsi contro l’applicazione di qualsivoglia maggiorazione, richiedendone il rimborso).

Ma, al di là dei disguidi, rimane il fatto che l’imposta sui rifiuti, con gli annessi costi per i servizi indivisibili, nel 2013 è stata una vera e propria stangata per le famiglie.

Il C.R.E.E.F. – Centro Ricerche Economiche, Educazione e Formazione della Federconsumatori ha calcolato che una famiglia di 3 persone (in un appartamento di 100 metri quadri) ha speso mediamente 296,65 Euro, con un aumento medio di +47 Euro rispetto a quanto speso nel 2012.

Nel dettaglio, gli importi medi calcolati nelle 84 città campione prese in considerazione dalle stime si suddividono in:

       Comuni in cui era applicata la TIA, dove la spesa media per la Tares è stata di 296,13 Euro, con un aumento di +45,78 Euro rispetto al 2012;

       Comuni in cui era applicata la TARSU, dove la spesa media è stata pari a 297,17 Euro, con un aumento medio di +48,35 Euro rispetto al 2012.

 

 

In allegato le relative tabelle con la spesa città per città.

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