In Comunicati, Prezzi e Tariffe

l C.R.E.E.F.  –  Centro   Ricerche  Economiche  Educazione  e  Formazione  della Federconsumatori  ha aggiornato la consueta analisi sull'evoluzione delle tariffe dei servizi negli ultimi 10 anni.

Da tale indagine emerge chiaramente che nell'ultimo decennio le tariffe sono aumentate in misura notevolmente maggiore al livello medio dei prezzi dei beni e dei servizi.  L'incidenza del costo di tali voci risulta, pertanto, sempre più pesante sulla spesa complessiva delle famiglie.

 

La crescita più marcata dal 2004 al 2014 è stata quella delle tariffe dell'acqua (+80,2%), dei rifiuti +66,1%) e dell'energia elettrica (+48,6%), a fronte di un'inflazione in analogo periodo del +20,3%. Il maggiore aumento si è registrato in servizi vitali per ogni famiglia.

 

Una seconda analisi suddivide invece l'andamento di tali tariffe in due fasi: una precedente alla crisi dal 2004 al 2008, l'altra in piena crisi dal 2008 al 20014.

 

Basta dare uno sguardo alle tabelle riassuntive per comprendere come, nonostante la crisi ed il concomitante calo del potere di acquisto delle famiglie, le tariffe siano aumentate in maniera decisamente più marcata rispetto alla fase pre-crisi.

 

Questo denota come la concorrenza in alcuni servizi non ha funzionato o non è mai decollata, la mancata vigilanza, il peso sempre più forte  della pressione fiscale e, in alcuni casi, vere e proprie speculazioni hanno portato ad un aumento insostenibile delle tariffe, contribuendo cosi al grave impoverimento delle famiglie a cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi anni.

 

Proprio a causa dell'aumento dei costi relativi a tali servizi si registra, inoltre, un grave aumento della morosità e delle richieste di sospensione delle forniture.

 

"Quel che è peggio è che, alla luce dei tagli agli enti locali prospettati con la legge di stabilità, tali tariffe sono con tutta probabilità destinate a schizzare ulteriormente verso l'alto." – dichiara Mauro Zanini, Vice Presidente della Federconsumatori. – "Una politica inaccettabile che comprometterà fortemente il potere di acquisto delle famiglie, già ridotto ai minimi termini, incidendo in maniera sempre più negativa e depressiva sull'intero andamento dell'economia."

 

Di seguito, nel dettaglio, l'analisi del C.R.E.E.F.

 

 

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