In Comunicati, Politica Economica

A breve saranno accreditate sui conti di lavoratori e pensionati le tredicesime, il cui ammontare complessivo si attesta quest’anno a circa 38,5 miliardi di Euro.

Si tratta di un momento di ossigeno che consentirà alle famiglie di respirare e di dedicarsi, seppure con un atteggiamento ancora piuttosto contenuto, agli acquisti di Natale.

Come ogni anno non mancheranno, però, le scadenze di dicembre. Gran parte dell’importo delle tredicesime sarà eroso dalle spese per rate di prestiti, mutui, affitti, assicurazioni, tasse, bollette e, non ultime, le visite mediche. La maggiore disponibilità economica, unita alle lunghe liste di attesa della sanità pubblica, spingono molte famiglie a rimandare a questo momento dell’anno controlli, visite specialistiche e appuntamenti con il dentista.

Secondo lo studio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dei 38,8 miliardi del monte tredicesime il 9,8% sarà destinato a visite e prestazioni mediche, acquisto di occhiali da visita, anticipi per apparecchi acustici o comunque in spese attinenti all’ambito sanitario.

Per quanto riguarda le voci che eroderanno in misura maggiore le tredicesime degli italiani spicca, in testa, quella relativa a prestiti, mutui e affitti, la cui incidenza si conferma al 23,1%. Seguono, in forte crescita, i costi di bollette e utenze, a cui sarà destinato il 22,20% dell’importo totale (lo scorso anno tale percentuale si fermava al 21,7%).

Al terzo posto troviamo la voce relativa alle tasse, che assorbiranno il 19,95% degli importi incassati con le tredicesime.

Nelle tasche delle famiglie, da destinare a regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi, rimarrà appena il 10,35% dell’ammontare delle tredicesime, pari a 3,98 miliardi di Euro. Di questi, nel dettaglio, 2,66 appartengono ai lavoratori e 1,32 ai pensionati.

Voci di spesa

Parte della tredicesima impiegata

Rc auto

14,60%

Prestiti / Mutui / Affitti

23,10%

Bollette e utenze

22,20%

Visite mediche

9,80%

Tasse (TASI II casa, IMU II casa, TARI, bolli)

19,95%

Rimanenza

10,35%

 

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